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Coronavirus, 76enne in condizioni disperate: salvato con ozonoterapia

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L'uomo di 76 anni, in condizioni disperate e positivo al Coronavirus, è stato salvato con il metodo ozonoterapia.

In condizioni disperate, un uomo di 76 anni positivo al Coronavirus è stato salvato grazie alla ozonoterapia. È accaduto all’ospedale Mauriziano di Torino. La struttura sanitaria è tra i pochi in Italia ad aver aderito allo studio di questa cura per la messa a punto di un protocollo terapeutico. Il Mauriziano ha aderito allo studio di ossigeno-ozono terapia promosso dall’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine ed è dotato di generatore di ozono, fornito dalla Odontostomatologia (diretta da Paolo Appendino).

Lo studio è condotto su pazienti ricoverati nel reparto di sub-intensiva affetti da Coronavirus e gestito dalla Medicina Interna (diretta da Claudio Norbiato) e dalla Pneumologia (diretta da Roberto Prota). La gestione dei pazienti sottoposti alla terapia è stata affidata ad un team multidisciplinare.

Ozonoterapia e Coronavirus

Ma cosa è l’ozonoterapia? Si tratta di una miscela di ossigeno e ozono per scopi terapeutici. Il “The American Cancer Society”, considera l’ozonoterapia e l’esposizione a ozono inutili o dannose, e diverse revisioni sistematiche confermano l’assenza di evidenze sanitarie positive. Ma sul tema c’è un acceso dibattito: secondo altri punti di vista la validità scientifica di questa forma di terapia sarebbe controversa; se taluni ritengono che l’ozono abbia proprietà terapeutiche, altri ritengono che si tratti di una pratica non scientifica priva di effetti benefici.

A tal proposito l’Iss, rilevando la mancanza di dati qualitativamente e quantitativamente sufficienti a generare delle evidenze scientifiche, nel 2006 convocò una conferenza di consenso al fine di analizzarne i principali aspetti epidemiologici, economici e organizzativi del trattamento per lombosciatalgie da ernia discale.

La Federazione Italiana di Ossigeno-Ozonoterapia cita l’ozonoterapia tra le tipologie di terapie non convenzionali per le quali deve essere doverosamente informato il paziente circa le riserve esistenti sulla asserita efficacia terapeutica. I sostenitori dell’ozonoterapia evidenziano come con questa terapia si ottengono – in casi specifici di dorsopatia – risposte positive fino al 70-80% dei casi.

I benefici dell’ozonoterapia

Tra i benefici dell’ozonoterapia, i ricercatori dell’Università di Siena hanno riscontrato l‘attivazione del sistema antinocicettivo discendente. Inoltre, si cita il rilascio di endorfine, che bloccano la trasmissione del segnale nocivo al talamo e la corteccia cerebrale. Con l’ozonoterapia si registra l’ipostimulatione con elevazione della soglia di attivazione, collegato alla degenerazione ossidativa dei nocicettori-C.

Grazie all’ozonoterapia c’è la simultanea stimolazione psicogena del sistema analgesico centrale indotta dalla iniezione di gas, in qualche modo a causa di un utile effetto placebo. E ancora, tra i benefici vi è la localizzata ossigenazione e analgesia, importante in termini di rilassamento muscolare e vasodilatazione e riattivazione del metabolismo muscolare, favorendo l’ossidazione del lattato e la conseguente neutralizzazione dell’acidosi.