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Test sierologici, la Croce Rossa: "Rispondete, non è una truffa"

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Partiti i i test sierologici in tutta Italia, con la Croce Rossa che chiama i cittadini selezionati per il campione.

Da ieri, lunedì 25 maggio, è iniziata in tutta Italia l’indagine di sieroprevalenza che con 150mila test sierologici permetterà di avere maggiori dati in merito alla diffusione del coronavirus nelle varie regioni. L’iniziativa, voluta dal governo e organizzata dal ministero della Salute, dall’Istat, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana vedrà proprio quest’ultima impegnata nella selezione dei cittadini da sottoporre al test. “I Volontari e colleghi della Croce Rossa – ha detto presidente della Croce Rossa, Francesco Rocca – stanno lavorando senza sosta per questo servizio importante per le nostre comunità. Se ricevete una chiamata dal numero che inizia con 06.5510 è la Croce Rossa Italiana, non è uno stalker, non è una truffa telefonica, ma è un servizio che potete rendere al vostro Paese attraverso un piccolo prelievo venoso”.

Test sierologici: la selezione della Croce Rossa

Dall’inizio dell’indagine, sarebbero state oltre 7300 le chiamate effettuate dalla Croce Rossa italiana (Cri) per contattare i cittadini del campione che parteciperà alla ricerca. Il 25% del campione ha dato il suo assenso al test già al primo contatto, mentre sono oltre il 60% delle persone rintracciate hanno chiesto di essere richiamate per vari motivi. Circa il 15%, invece, i cittadini propensi per il sì, ma che avrebbe chiesto del tempo per pensarci.

I prelievi sono già iniziati in Liguria, Basilicata, Province Autonome di Trento e Bolzano, Lazio. Da domani, mercoledì 27 maggio, sarà il turno di Roma. Ad aver aderito in maniera più consistente, stando a quanto dichiarato dalla Croce Rossa Italiana, sono stati i cittadini di Marche, Sardegna, Umbria e Lombardia, mentre quelli più indecisi sarebbero in Campania e Sicilia.