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Maturità, cosa succede se si prende il coronavirus: la procedura

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Cosa succede se un candidato all'esame di maturità 2020 si ammala di coronavirus ed è impossibilitato a recarsi fisicamente a scuola?

Dato il periodo particolarmente difficile in cui si svolgerà l’esame di maturità 2020, ridotto ad un colloquio orale che si svolgerà a partire dal 17 giugno, in molti si sono chiesti cosa succede se un candidato si ammala di coronavirus e non può quindi recarsi fisicamente a scuola per sostenere la prova. Alla domanda risponde un preciso paragrafo del documento che il Ministero dell’Istruzione ha elaborato tenendo conto delle linee guida stilate dal comitato tecnico-scientifico.

Maturità: cosa succede se ci si ammala di coronavirus

Qualora un maturando venisse contagiato, potrà svolgere l’esame in videoconferenza. L’articolo 7 del suddetto documento prevede infatti che i candidati degenti in luoghi di cura od ospedali, detenuti o comunque impossibilitati a lasciare il proprio domicilio nel periodo dell’esame, devono inoltrare al dirigente scolastico prima dell’insediamento della commissione o successivamente al presidente della commissione d’esame una motivata richiesta di effettuazione del colloquio fuori dalla sede scolastica, corredandola di idonea documentazione.

Il dirigente scolastico o il presidente della commissione disporrà così la modalità d’esame in videoconferenza o in altra modalità telematica sincrona.

Per coloro che invece si trovano nell’assoluta impossibilità di partecipare, anche in videoconferenza o altra modalità telematica sincrona (da accertare con apposita documentazione), ci sarà la possibilità di sostenere la prova in altra data entro il termine di chiusura dei lavori previsto dal calendario deliberato dalla commissione.