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Scuola, Crisanti: "Ci saranno molti positivi. Bisogna aumentare tamponi"

Crisanti scuola

“I tamponi non bastano, ne servono almeno il triplo se vogliamo mantenere aperte le scuole e riprendere tutte le attività", dichiara Crisanti.

Dopo le raccomandazioni sull’uso della mascherina anche quando si resta seduti al proprio banco, Andrea Crisanti torna a parlare dei rischi della scuola e dei provvedimenti da mettere in atto per impedirne una nuova chiusura forzata e anticipata. Per lui i tamponi giornalieri sono ancora troppo pochi: “Ne servono il triplo”, ha commentato.

Crisanti sulla scuola: aumentare i tamponi

In Italia alcune classi sono già state messe in quarantena dopo aver individuato alcuni alunni positivi al coronavirus. I casi, sfortunatamente, sono destinati ad aumentare. Resta fondamentale la prevenzione e il rispetto delle norme anti-Covid apprese negli ultimi mesi. Tuttavia, per poter convivere con il virus, è necessario un tracciamento maggiore e più dettagliato. Per questo, ritiene Crisanti, i tamponi effettuati giornalmente sono ancora pochi.

Per il virologo, famoso per aver gestito l’emergenza sanitaria in Veneto, le operazioni messe in atto finora non sono sufficienti. Intervistato da Open, ha commentato:I tamponi non bastano, ne servono almeno il triplo: 300mila o 400mila al giorno se vogliamo mantenere aperte le scuole e far ripartire tutte le attività. Solo così potremmo convivere col virus”. È fondamentale “intercettare gli asintomatici per evitare l’aumento dei casi”, ha ribadito Andrea Crisanti.

Sui rischi di contagio nelle scuole, ha commentato: “Molti infetti popoleranno le classi ma, in mezzo a loro, ci saranno anche quelli con l’influenza. Come fare a distinguerli? Serviranno i tamponi. Intanto, nell’attesa del risultato, andranno tutti in quarantena. Docenti, compagni di classe e famiglia dell’alunno. Più ci sbrighiamo ad aumentare il numero di tamponi giornalieri, più potremmo pensare di tenere aperte le scuole”.

Analizzando l’incremento di casi registrato nelle ultime settimane è evidente che i giovani costituiscono il principale veicolo per la diffusione del virus. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, i più giovani sviluppano la malattia in forme meno forti. Tuttavia, ammalandosi, rischiano di compromettere la salute degli anziani. Lo ha sottolineato lo stesso Crisanti: “Il problema adesso non sono i migranti, che vanno protetti e non ammassati nelle strutture, ma i giovani che sono andati in giro in maniera sconsiderata. A tal proposito, ha aggiunto un commento sulla vicenda vissuta da Briatore. “Il numero uno del Billionarie, per esempio, ha mostrato noncuranza, una scarsa attenzione al problema dimenticandosi, però, che non è solo responsabile di sé stesso ma anche di chi lavora con lui e di chi va nei suoi locali”, ha detto il virologo.