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Variante inglese: quali sono le possibili nuove zone rosse in Italia

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Quali sono le nuove zone rosse che potrebbero scattare a causa della circolazione della mutazione britannica del virus?

La diffusione delle varianti del virus, specie quella inglese ritenuta più contagiosa, potrebbe spingere diversi amministratori locali a istituire nuova zone rosse oltre a quelle già in vigore. A preoccupare sono in particolare alcuni comuni in provincia di Bergamo tra cui Arcene, Covo, Brignano e Fara d’Adda. Situazione non diversa in Toscana, dove a destare preoccupazione è tutta la valle dell’Arno ma anche il Senese, il Fiorentino, la Lucchesia e la Lunigiana. Tra i comuni a rischio vi sono Monteroni d’Arbia e Cecina.

Nuove possibili zone rosse

Quanto alla Lombardia, il sindaco di Arcene Roberto Ravanelli ha spiegato che, accertata la presenza del ceppo britannico tra i campioni dei positivi, se i contagi dovessero aumentare “contatterò la prefettura per vedere quali sono i provvedimenti da prendere“. Stessa linea il primo cittadino di Covo Andrea Capelletti, che ha rimproverato il calo di attenzione registrato nel weekend e sottolineato di aver ricevuto segnalazioni di violazione dell’isolamento fiduciario da parte di alcuni cittadini. “Se non prestiamo attenzione ci ritroveremo nel giro di poco in zona rossa e non ci saranno politici a cui dare la colpa, ma solo a noi stessi“, ha aggiunto.

Alta l’attenzione anche a Brignano dove i contagi giornalieri si aggirano intorno ai 40 (su circa 6 mila abitanti) e a Fara d’Adda dove la situazione epidemiologica è più tranquilla ma le autorità sanitarie hanno trovato la variante inglese.

Per ciò che riguarda la Toscana, dove attualmente soltanto Chiusi si trova il lockdown, sarebbero 30 secondo il monitoraggio della Regione i comuni con un‘incidenza settimanale di positivi superiore a 250 ogni 100 mila abitanti (soglia che fa scattare la zona rossa). Si tratta di paesi del Senese e del Pistoiese come Montecatini e Quarrata. A destare preoccupazione sono anche altri paesi tra cui Monteroni d’Arbia e Cecina.