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Covid, a Brescia intubato un ragazzo di 19 anni

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Brescia nella più violenta ondata del covid con molti giovani contagiati: tra gli intubati anche un ragazzo di 19 anni.

La situazione epidemiologica in Italia è in netto peggioramento, aumento i casi e soprattutto la circolazione delle varianti è molto alta tra i più giovani.Brescia è ancora una volta una delle realtà più colpite del Paese e nella Terapia intensiva della Poliambulanza sono molti i pazienti ricoverati con un’età inferiore ai 50 – 60 anni non affetti da patologie pregresse. Tra gli intubati si registra anche un ragazzo di 19 anni arrivato in ospedale in condizioni molto serie e per questo trasferito subito in Rianimazione.

Covid Brescia intubato un ragazzo

L‘età media dei pazienti covid si è dunque abbassata in queste ultime settimane e i dati riportati dal Corriere della Sera lo confermano: il 22% dei nuovi casi ha meno di 24 anni e sei positivi su dieci hanno meno di 50 anni. Il motivo principale sarebbe da ricercare nella più ampia circolazione delle varianti che per via della loro maggiore capacità di diffusione andrebbero ad interessare anche i più giovani.

C’è poi il timore che questa nuova ondata possa compromettere seriamente il sistema sanitario nazionale, visto che già molti nosocomi sono in forte difficoltà. A Brescia, che come detto torna ad essere uno dei territori maggiormente colpiti, sono molti i nuovi pazienti nei reparti covid che già in precedenza vedevano la presenza di diversi persone. Una situazione al limite e che, visto il trend di crescita dei nuovi casi, potrebbe andare a peggiorare.

A descrivere una delle tante situazioni in difficoltà è Mauro Borelli, direttore dell’ospedale di Chiari dove per mancanza di spazio si è dovuto conquistarne nelle sale operatorie altrimenti destinate ad altro: È stata una scelta obbligata – dice Borelli – I pazienti sono in condizioni molto serie, esattamente come quelli di un anno fa. È vero, oggi sappiamo che vanno pronati, che bisogna intubarli subito, che servono cortisone ed eparina, ma quando entrano in Rianimazione spesso ci restano 20 giorni. Tra loro – conclude – ci sono persone di 40-50 anni”. Come il Chiari sono molti i nosocomi in affanno a Brescia e in tutta la Lombardia, tanto che il Presidente di Regione, Attilio Fontana, ha deciso per l’entrata nella zona di rischio covid arancione scuro a partire dalla mezzanotte di ieri, 4 marzo.