> > Cartabellotta: "Nuove misure fino a Pasqua, troppi casi gravi per riaprire"

Cartabellotta: "Nuove misure fino a Pasqua, troppi casi gravi per riaprire"

Nino Cartabellotta

Secondo Cartabellotta le nuove misure introdotte dal governo saranno necessarie almeno fino a Pasqua e produrranno i primi effetti tra 2 settimane.

Il Presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha affermato che le nuove misure di restrizione saranno necessarie almeno fino a Pasqua: rispetto alla seconda ondata la terza è partita con contagi e ricoveri più alti.

Cartabellotta sulle nuove misure

Intervistato dal Messaggero, l’esperto ha dichiarato che uscire dalle zone rosse sarà possibile soltanto dopo le festività, perché non si sa ancora quanto salirà la curva e quanto saranno efficaci le restrizioni. Gli effetti di queste ultime dovrebbero essere visibili tra 10-15 giorni. La crescita dei nuovi casi settimanali, ha continuato, è molto sostenuta anche se non esponenziale come successo durante alcune fasi della seconda ondata. É inoltre molto diversificata territorialmente, con numeri molto alti nel Nord Ovest dell’Italia e una crescita differente al Sud.

Secondo Cartabellotta il problema vero è però l’incremento dei ricoveri, con i numeri di ospedalizzazioni e terapie intensive occupate molto alti. “Quando in questa terza ondata la curva ha cominciato a risalire avevamo già oltre 182 mila casi attualmente positivi, 17.700 ricoverati con sintomi e 2.043 in terapia intensiva“, ha sottolineato. In autunno invece, quando iniziò l’incremento dei casi, si avevano poche centinaia di pazienti in rianimazione e circa 3 mila nei reparti di degenza ordinaria.

Difficile per lui stabilire quando sarà il picco. In primis perché molto dipende dalla circolazione delle varianti, non omogenea in tutta Italia. In secondo luogo perché i dati regionali sono molto differenti: per esempio il tasso di saturazione degli ospedali in Italia e pari al 33% ma in Valle d’Aosta si ferma al 10% e in Umbria raggiunge il 58%. Quanto al numero massimo di terapie intensive che occuperanno i pazienti Covid, ci sono due modelli che aiutano nelle previsioni ma non danno risultati univoci. Il primo prevede che si arriverà a 3.500-3.600 ricoveri in terapia intensiva attorno al 24 marzo. Un’altra simulazione prevede sempre quel numero attorno al 24 marzo, ma la crescita potrebbe proseguire successivamente.