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Covid, come cambiano le messe a Pasqua e in zona rossa

Covid messe Pasqua

Come durante sotto il periodo natalizio anche durante il periodo di Pasqua cambierà la modalità delle celebrazioni religiose.

Per il secondo anno di fila gli italiani si preparano a trascorrere il periodo di Pasqua a casa. Tra i molti aspetti a cui bisognerà fare attenzione durante questo periodo troviamo anche quello delle celebrazioni religiose. Come sotto il periodo natalizio, anche in questi tre giorni e non solo, i fedeli dovranno fare i conti con il coprifuoco o ancora con l’assenza di alcuni momenti significativi quale ad esempio la consueta processione pasquale.

A dare delle indicazioni su come cambieranno le celebrazioni, una nota della Conferenza episcopale toscana e riportata dal quotidiano “La Nazione”. “Il perdurare della pandemia ci costringe però ancora al rispetto di norme e misure precauzionali: le Chiese della Toscana sono pronte […] a rispettare tutte le attenzioni necessarie”, riporta la nota.

Covid, come cambiano le messe a Pasqua

“A differenza di quando abbiamo dovuto accettare, con sofferenza, un anno fa, quest’anno potremo avere la gioia di vivere in maniera comunitaria le celebrazioni liturgiche”. Queste le parole contenute in un comunicato della conferenza episcopale toscana che ha spiegato come cambiano le celebrazioni punto per punto.

Durante la domenica delle Palme ad esempio il classico rametto d’ulivo sarà consegnato all’ingresso da appositi inservienti o in alternativa lo potrà portare con sé naturalmente avendo con cura di avere mani opportunamente sanificate. Durante la messa del giovedì santo che apre il triduo pasquale bisognerà aver cura invece che le celebrazioni terminino per tempo al fine di permettere ai fedeli di rispettare il coprifuoco. Non solo. Sarà omessa la tradizionale lavanda dei piedi.

I cambiamenti più importanti riguarderanno la veglia pasquale. Oltre alle restrizioni dettate dal coprifuoco sarà consentito celebrare solo una veglia e in ogni caso “nella chiesa più capiente, qualora ai Sacerdoti siano state affidate più parrocchie”. La nota infine prosegue: “Considerata la lunghezza della celebrazione, si veda se omettere la liturgia battesimale, limitandosi alla benedizione dell’acqua lustrale e al rinnovo delle promesse battesimali, a cui far seguire, in ambedue i casi, da parte del celebrante l’aspersione dei fedeli, che restano al loro posto”.

La domenica di Pasqua

Il momento più complesso rimarrà in ogni caso la celebrazione della domenica di Pasqua. Anche in questo caso come durante le consuete celebrazioni ordinarie “I fedeli che non possono essere presenti fisicamente alle celebrazioni siano invitati dai loro parroci a seguire le celebrazioni trasmesse in diretta dai mezzi di comunicazione sociale presiedute dal Santo Padre ed eventualmente dal vescovo diocesano”.