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Cremona, allarme poveri: richieste alla Caritas in crescita del 30-35%

Don Pier Codazzi

Allarme povertà in molte città italiane: a Cremona le richieste alla Caritas sono in crescita di più del 30%.

Allarme nuovi poveri: a Cremona e provincia le richieste alla Caritas sono in crescita del 30-35%. Don Codazzi: “È solo la punta dell’iceberg. Molti, per dignità, non chiedono. E sotto si nasconde un abisso”.

Allarme nuovi poveri a Cremona

A Cremona la povertà resta nascosta: per vergogna, o per dignità, che il più delle volte è anche più forte del bisogno. Ci pensa la Caritas a individuarla: le parrocchie fanno da punto di raccolta delle necessità mentre i gruppi San Vincenzo offrono aiuto, consegnando migliaia di pacchi alimentari a chi ne ha più bisogno. Non ci sono file interminabili, non ci si mette in coda, a Cremona e in provincia, ma sono tanti i nuovi poveri che restano tra le quattro mura di casa.

I numeri sono in crescita in tutta la diocesi e purtroppo aumentano soprattutto le persone che per la prima volta si rivolgono a noi: parliamo almeno del 30-35%. Una percentuale che vale sia per Cremona sia per resto del territorio. Sono i nuovi poveri, quelli che non conoscevamo e che neppure i servizi sociali avevano registrato. Stentano ad uscire allo scoperto per pudore. Ecco perché temiamo che ciò che vediamo ora sia solo la punta dell’iceberg”, racconta don Pier Codazzi, direttore della Caritas diocesana e della Casa dell’Accoglienza.

Allarme povertà

La situazione è critica anche a Milano, dove, nella giornata di domenica 21 marzo, una fila interminabile si è formata davanti ai cancelli dell’associazione Pane Quotidiano diventando il simbolo inquietante di questa “nuova povertà” che è destinata, purtroppo, a mordere ancora di più.