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Ddl Pd, "scudo" a sindaci: sospensione prevista solo in caso di condanna definitiva

sindaco

Ddl Pd: proposta depositata in Camera e Senato.

In data 23 novembre è stata depositata in Camera e Senato un ddl da parte del Pd modificante la Legge Severino, ovvero, la responsabilità degli amministratori locali. In una nota è possibile leggere quanto segue: “Il testo, firmato da autorevoli parlamentari del Pd prevede che non ci sia più la sospensione automatica per gli amministratori regionali e locali che riportano condanne non definitive, a meno che non si tratti di condanne per reati gravi e di particolare allarme sociale tra i quali la corruzione, la concussione e i delitti legati alle mafie”.

Ddl Pd: chi sono i firmatari al Senato

I primi firmatari al Senato del ddl relativo allo “scudo” per i sindaci sono, come si legge da Adnkronos: Dario Parrini, presidente della commissione Affari costituzionali, Anna Rossomando, vice presidente del Senato e responsabile giustizia del partito, Franco Mirabelli, vice presidente dem e capogruppo in commissione Giustizia; e alla Camera Andrea Giorgis, coordinatore del comitato riforme istituzionali del partito, e i capigruppo in commissione Giustizia e Affari costituzionali Alfredo Bazoli e Stefàno Ceccanti.

Ddl Pd: modifiche alla Legge Severino

Sempre dalla precitata nota è possibile comprendere che “il ddl raccoglie l’esigenza, manifestata da molto tempo e con crescente intensità soprattutto dai sindaci italiani, di modificare in maniera chirurgica alcuni punti della Legge Severino che nei nove anni trascorsi dalla sua entrata in vigore sono stati in non pochi casi all’origine di vicende paradossali e inique”.

Gli obiettivi del ddl Pd

La proposta, inoltre “mira a realizzare un diverso bilanciamento tra le esigenze della lotta all’illegalità e quelle della salvaguardia della stabilità ed efficienza delle pubbliche amministrazioni, si pone in antitesi con l’approccio seguito dai promotori del referendum in materia di giustizia, un approccio che risulta del tutto non condivisibile poiché fondato su una linea di abrogazione indiscriminata delle norme”.