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Djokovic indagato per false dichiarazioni per il "no" barrato su un documento

Djokovic: indagato per false dichiarazioni su un documento

Djokovic indagato per false dichiarazioni. Il "no" barrato su un documento non convince le autorità australiane.

Djokovic indagato per false dichiarazioni. Il famoso tennista si trova ancora a Melbourne, Australia, dopo aver vinto il ricorso presentato dai suoi legali contro l’annullamento del visto di ingresso nel Paese.

Djokovic indagato per false dichiarazioni

Un elemento che sicuramente non verte a suo favore è un modulo di viaggio. Il Governo Federale australiano sta esaminando tale carta, nella quale Djokovic avrebbe affermato di non aver viaggiato nei 14 giorni precedenti il suo ingresso in Australia.

Sui social network si può riscontrare che il tennista era stato a Belgrado, Serbia, il giorno di Natale, per poi spostarsi a Marbella, in Spagna il 2 gennaio 2022. Segnalare informazioni false su di un documento di viaggio, soprattutto in tempi di Covid, è un reato grave in Australia e può costituire una sanzione civile con pena massima di 12 mesi di reclusione.

Djokovic indagato per false dichiarazioni, il processo continua

La Corte Federale ha dato ragione a Novak Djokovic, ma non è detta l’ultima parola: ora spetta al Ministro dell’Immigrazione Alex Hawke prendere in mano la situazione. La possibilità di giocare l’Open di tennis è ancora in forse per il tennista.

“In linea con il giusto processo, il ministro esaminerà a fondo la questione. Poiché la questione è in corso, per motivi legali non è opportuno commentare ulteriormente”, ha dichiarato un portavoce di Alex Hawke. La decisione finale continua ad essere rimandata, quando da poco il tribunale federale aveva ordinato il ripristino del visto del tennista serbo, non avendo avuto abbastanza tempo per dimostrare di avere una valida esenzione dal vaccino.