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Due naufraghi sopravvivono per 29 giorni nell’Oceano Pacifico

I due naufraghi, Livae Nanjikana e Junior Qoloni

Due naufraghi sopravvivono per 29 giorni nell’Oceano Pacifico dopo che la loro barca era stata spinta al largo da una tempesta per 400 chilometri

Arriva dalle Isole Salomone la straordinaria vicenda di due naufraghi che sopravvivono per 29 giorni nell’Oceano Pacifico. Livae Nanjikana e Junior Qoloni ce l’hanno fatta grazie ad acqua piovana raccolta in un telo ed alle noci di cocco galleggianti che incontravano sulla loro rotta. A quelle e ad una fibra eccezionale, che ha permesso ai due isolani di resistere per quasi un mese in mare aperto su una barca di sette metri spinta al largo da una tempesta improvvisa e violentissima. 

Due naufraghi sopravvivono nel Pacifico in tempesta: via il Gps e carburante in esaurimento

L’avventura della coppia è stata raccontata direttamente dai due protagonisti  alla Solomon Islands Broadcasting Corporation: “A causa della forte pioggia, delle dense nuvole scure e dei forti venti abbiamo perso la posizione di raffronto con la terraferma e poco prima di notte si è scaricata la batteria del Gps”. A quel punto i due hanno spento il motore da 60 cavalli per risparmiare carburante. Dopo una prima notte passata sottocoperta e con il vento che spingeva il natante sempre più al largo verso ovest è iniziato il calvario fra i flutti. 

Sopravvivono nel Pacifico in tempesta, cosa hanno mangiato e bevuto i due naufraghi quando si sono esaurite le scorte

I primi nove giorni i due li hanno utilizzati per navigare a vista, nutrendosi con le arance che avevano portato per il viaggio. Dal decimo giorno Livae e Junior sono stati costretti a bere acqua piovana raccolta in una borsa di tela ed a mangiare le poche noci di cocco galleggianti che incontravano lungo il percorso. Nanjikana ha raccontato che ce l’hanno fatta “grazie alla nostra fede in Dio, perché pregavamo giorno e notte”. 

“La fede in Dio e l’ingegno”, così due naufraghi sopravvivono nel Pacifico in tempesta

A quella ed all’ingegno: infatti “dopo diversi giorni, poiché abbiamo pregato, Dio ci ha consigliato di costruire un dispositivo per navigare. Così abbiamo costruito una struttura simile a un albero usando pagaie e tela e abbiamo navigato seguendo la direzione del vento”. E il vento, che spirava da est, li ha spinti verso l’isola di Nuova Britannia, a circa 400 km dalla costa  di Papua Nuova Guinea. Lì i due hanno avvistato un pescatore che li ha tratti in salvo. Livae Nanjikana e Junior Qoloni, che in queste ore sono due vere star dei social, si trovano adesso a Pomio, in attesa di essere riportati in volo alle Salomone.