> > Buffagni: "Alle partite Iva 800 euro, preferiremo i meno ricchi"

Buffagni: "Alle partite Iva 800 euro, preferiremo i meno ricchi"

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Buffagni sul bonus alle partite iva che potrebbe arrivare ad 800 euro, prima verrà aiutato chi è in difficoltà.

Il vice ministro dello sviluppo, Stefano Buffagni, in un suo intervento televisivo su Canale Italia 83, ha parlato dei prossimi interventi previsti dal governo a sostegno dei lavoratori autonomi: “Per le partite Iva c’è la parte di fondo perduto, che lo scorso mese è stata di 600 euro e questa volta dovrebbe essere aumentata a 700-800 euro. Si stanno cercando le risorse ad hoc per ripartirle al meglio, garantendo però questa volta nella seconda tornata che si vadano a garantire queste risorse a quelli meno ricchi. Chi ha una dichiarazione dei redditi molto alta non credo che ne abbia totalmente bisogno nel breve”.

Buffagni: “Alle partite iva 800 euro”

É sempre il viceministro a sostenere che l’ipotesi di un reddito di cittadinanza sia la situazione migliore per tamponare nell’immediato e permettere al governo di poter lavorare con tranquillità a soluzioni per il futuro: “Si sta anche lavorando per capire come gestire successivamente a questa fase tutti gli eventuali ritardi di pagamenti. Nella seconda fase si ragionerà per capire come andare incontro a chi ha avuto difficoltà. Siamo consapevoli che ci saranno alcune imprese che non ripartiranno, quindi il reddito di cittadinanza sarà uno strumento di sostegno nel breve, certo bisogna garantire una ripartenza sostenibile per quelle che invece potranno ripartire. Non c’è questo pericolo. Certo è che tanti pensionati saranno ancora l’ammortizzatore sociale delle famiglie, soprattutto dopo questa crisi, perché tanti avranno difficoltà, quindi si figuri se andiamo a toccare i pensionati in questo momento”.

Buffagni sulla fase 2

Buffagni ha poi concluso il suo intervento sottolineando come sia necessario evitare che la situazione torni ad aggravarsi nella fase 2: “E’ come un’economia di guerra con un nemico invisibile che dobbiamo evitare di far ricrescere. Perché se gestiamo male la fase 2 rischiamo di rientrare e cadere di nuovo in una seconda fase del virus che farebbe dei danni economici incalcolabili oltre ad ulteriori morti”.