> > Gran Canaria, riconosciuto il corpo di Luciana Bianchi grazie al DNA

Gran Canaria, riconosciuto il corpo di Luciana Bianchi grazie al DNA

luciana bianchi

Le dinamiche con le quali la donna ha perso la vita non sono ancora chiare: si sospetta si tratti di omicidio.

È stato ufficialmente riconosciuto il corpo di Luciana Bianchi, ritrovato in stato di avanzata decomposizione in un burrone presso Loca Caleta, nell’isola di Gran Canaria. La scoperta del cadavere è stata fatta diversi mesi fa in un ‘barrio‘, situato a pochi passi dalla casa della donna. La conferma dell’identificazione arriva dagli esami sul Dna trovato sui resti del corpo.

Non sono ancora chiari, però, le modalità attraverso le quali Luciana abbia perso la vita. Infatti, al momento, non è ancora possibile determinare se la donna sia stata uccisa oppure se sia stata vittima di un qualsiasi tipo di incidente. Secondo le prime indiscrezioni, però, le forze dell’ordine sono più propense a pensare che si tratti di omicidio.

Il testamento

Luciana Bianchi aveva 47 anni ed era single quando il giorno di capodanno del 2018 è completamente scomparsa dalla sua abitazione, lasciando la borsa con i documenti ed i suoi tanto amati gatti. Secondo le indagini portate avanti dalla polizia spagnola, l’ultimo ad averla vista è stato l’amico Fabiano Seminara, anch’egli originario di Perugia, il quale ha sempre sostenuto di aver visto l’amica molto depressa nei giorni precedenti alla sua scomparsa. Una testimonianza, quella di Seminara, in forte antitesi con quella descritta dagli altri amici della donna che l’hanno sempre descritta come una ragazza molto serena e felice, soprattutto nell’ultimo periodo, grazie alla promozione ottenuta sul posto di lavoro.

A far sospettare le forze dell’ordine locali sono stati gli effetti personali ritrovati nella casa della donna. Infatti, tra questi era presente anche un testamento nel quale Luciana indicava l’amico Fabiano Seminara come unico erede e destinatario di tutti i suoi beni. “Quando sono rientrato ho notato subito la presenza di oggetti che prima non c’erano. Non me li ricordavo proprio. Un mazzo di chiavi, e due fogli. Una lettera nella quale spiegava che voleva farla finita. E un testamento olografo col quale mi nominava erede universale e mi lasciava tutti i suoi beni”, ha dichiarato alla Gazzetta di Modena Seminara.