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Nonna getta la nipotina dell'acqua bollente: "Sarà segnata a vita"

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Non è stato un incidente. Una nonna 38enne è stata condannata perché ritenuta responsabile di aver volontariamente causato gravi lesioni alla nipote.

Mercoledì 5 giugno 2019 una nonna di 38 anni è stata condannata negli Stati Uniti a venti anni di prigione per aver deliberatamente ustionato la nipotina di tre anni. L’orrenda vicenda risale agli inizi del 2018 quando l’Arkansas Child Abuse Hotlin riceve un rapporto secondo cui una bimba ha riportato ustioni su più del 40 per cento del suo corpo dopo essere stata gettata e tenuta in una vasca di acqua bollente.

Trauma non accidentale

Angela Engeron (che dovrebbe essere la matrigna della madre o del padre della piccola vittima) si era difesa portando avanti la tesi dell’incidente. In base alle investigazioni e alle perizie, però, nel corso del processo è emerso invece, purtroppo, che le ferite della nipotina “non erano coerenti con la storia fornita” dalla nonna 38enne, come riporta KAIT News citando una dichiarazione giurata agli atti della Corte.

Anche il detective Rhonda Thomas del dipartimento di polizia di Paragould (Arkansas, USA), dove è avvenuta la tragedia, ha riferito come il medico che ha visitato la bimba abbia diagnosticato ferite coerenti con una “bruciatura da immersione e trauma non accidentale“.

Le lesioni

La bambina infatti ha riportato gravi ustioni su gambe, piedi, stomaco, glutei e schiena. Ma una perizia ha riscontrato anche sul corpo ulteriori abrasioni e lividi. Ferite, probabilmente anche psicologiche, che la bambina si porterà appresso nell’arco di tutta la sua vita.

In un comunicato stampa rilasciato dal procuratore Scott Ellington si specifica infatti che l’orribile aggressione lascerà la bimba “fisicamente segnata per sempre a causa delle azioni di Engeron”.