> > Coronavirus, perchè la Svezia lo affronta senza il lockdown?

Coronavirus, perchè la Svezia lo affronta senza il lockdown?

coronavirus svezia senza lockdown

La Svezia senza lockdown rappresenta un modello di lotta coronavirus basato sulla fiducia nei cittadini.

Mentre l’Italia e tanti altri paese al mondo hanno optato per chiudere tutto e imporre la quarantena alla popolazione, altri paesi come la Svezia hanno deciso di combattere il coronavirus senza il lockdown. Paese che vai usanza che trovi, verrebbe da dire, ma il modello svedese attira l’attenzione di molti soprattutto perchè esso si basa sulla semplice fiducia che il governo ripone nei confronti dei propri cittadini: poche regole seguite alla lettera e grande senso di responsabilità.

Coronavirus, la Svezia senza lockdown

I divieti sono pochi, ma molto chiari: non è più consentito organizzare eventi per più di 50 persone e dal 31 marzo non si può più andare in visita alle case di riposo, ma niente quarantena, tranne che per le persone risultate positive al coronavirus. Un governo, quello svedese, che non ha imposto ai cittadini di rimanere a casa, ma ha solo consigliato di farlo. Tanto sarebbe bastato perchè il popolo del nord Europa assumesse un comportamento responsabile. Le scuole sono rimaste aperte per gli studenti under 16, con le sole università che hanno sospeso i corsi invitando gli studenti a studiare a casa, così come aperti sono anche i ristoranti e gli uffici, ma con la clientela che è fortemente diminuita.

Pochi divieti rispettati da tutti

Altro esempio di quanto detto è la decisione presa in riferimento alle festività pasquali, da sempre una vacanza importante in tutti i paesi nordici, con le persone che ne approfittano per andare in massa a sciare. Se nella vicina Norvegia le direttive dicono che sia proibito raggiungere le proprie case in montagna, in Svezia un simile divieto non c’è, c’è solo la richiesta da parte del primo ministro di rimanere a casa per quest’anno.

La strategia dell’epidemiologo di Stato Tegnell

Stando a quanto riportato da Intenazionale, gli svedesi non reagiscono bene ai divieti, ma se un esperto gli spiega come bisogna comportarsi, allora seguono il consiglio. In questo caso sono bastate le parole di Anders Tegnell, l’epidemiologo di Stato, che ha spiegato come ogni paese debba applicare una strategia che sia adatta alla società di quella specifica nazione e non a quella di un altro paese. Una scelta aspramente criticata da più parti, ma che ben si conformerebbe per l’esperto al modo di vivere del paese scandinavo. In Svezia molte persone vivono da sole, i giovani escono di casa molto presto e non sono dunque a contatto con genitori e anziani ed è del tutto assente l’abitudine di salutarsi con baci e abbracci. Vige dunque maggiore distanza sociale tra le persone anche in condizioni di normalità.