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Ragazzo muore a scuola per arresto cardiaco dopo una punizione

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È morto di arresto cardiaco un ragazzo di 13 anni in Thailandia. Qualche ora prima era stato costretto dall'insegnante a fare 100 squat jump.

Forse il suo cuore non ha retto la fatica della punizione: cos’ un ragazzo di appena 13 anni muore a scuola per un arresto cardiaco. Succede in Thailandia e sono in corso le indagini per appurare la colpevolezza del maestro.

Ragazzo muore dopo una punizione a scuola

Potay Suriyawt Jiwakanon aveva 13 anni. Dopo tre giorni di assenza, era ritornato alla scuola di Samut Songkhram, in Thailandia. Poiché non aveva fatto i compiti, il suo insegnante ha pensato bene di infliggergli una punizione esemplare: lo ha costretto a fare 100 squat jump. Un esercizio fisico intenso, che avrebbe affaticato il cuore del giovane, già provato nei tre giorni di assenza. Secondo quanto riportano gli inquirenti, l’adolescente sarebbe stato ancora male al rientro in classe. Dopo la punizione, questi si sarebbe riammalato. Il 4 settembre il ragazzo è ancora a casa, dalla quale non uscirà mai più vivo.

La scuola: “Ci assumiamo la responsabilità di questa tragedia”

I genitori di Potay erano fuori per lavoro. Il 13enne, debilitato e a casa, avrebbe dovuto occuparsi anche del fratello minore. Eppure, quando i due adulti sono tornati alla loro abitazione, il 5 settembre scorso, hanno ritrovato il corpo del ragazzo senza vita. La famiglia è affranta per l’episodio e chiede giustizia. Stando a quanto riferito dai medici, il giovane sarebbe morto nella notte, tutt’al più al mattino, a causa di un arresto cardiaco. Anche la scuola ha contattato la famiglia di Potay: dichiarandosi rattristata per l’accaduto, ha dichiarato di assumersi la responsabilità della tragedia.

In attesa che venga intrapresa un’azione legale contro l’insegnante che avrebbe forzato un giovane già debilitato, l’istituzione scolastica ha pattuito con la famiglia un risarcimento e sostenuto le spese relative al funerale.