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Funerali Gigi Riva: l'ultimo saluto al grande campione

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Dopo i funerali Gigi Riva è stato sepolto nel cimitero monumentale di Bonaria a Cagliari

Il capocannoniere della Nazionale è stato sepolto in una cappella del cimitero monumentale di Bonaria, subito dopo la messa.

Funerali Gigi Riva: l’ultimo saluto al grande campione

La cerimonia, tenutasi questo pomeriggio alle 16, è stata strettamente privata. Fuori dalla basilica tuttavia sono stati istallati due maxischermi, così che tutti potessero partecipare all’ultimo saluto al campione azzurro. Oltre 30mila persone si sono radunate davanti alla chiesa, con bandiere, striscioni e fiori. Anche ieri, presso la camera ardente allestita dentro l’Unipol Domus, si è susseguita una lunga folla di amici, colleghi e fan. I primi a rendergli omaggio sono stati i compagni di squadra con cui Riva e il Cagliari hanno vinto lo scudetto. Seguiti dall’attuale team rossoblu, guidato dal ct Claudio Ranieri.

Il cordoglio di amici e familiari

Il presidente del club, Tommaso Giulini, ha voluto ricordare l’ex attaccante dicendo: «Gigi Riva è il Cagliari, e per sempre lo sarà, da oggi più che mai. A Gigi dedicheremo lo stadio ma soprattutto lo sforzo costante di ognuno di noi per rendere ancora più gloriosa la maglia del Cagliari, come ha fatto lui da giocatore, da dirigente, da bandiera che non si ammainerà mai. Riva ha unito questo popolo, lo ha fatto per decenni, da prima dello scudetto a oggi. L’auspicio è che lo continui a fare ancora, in nome del suo ricordo». Anche Roberto Baggio si è unito al cordoglio per la perdita, ricordando quando Riva lo consolò in seguito al rigore sbagliato nei Mondiali Usa del 1994.

L’omaggio della Figc

La sede della Federcalcio ha voluto rendere l’ultimo omaggio a Rombo di Tuono ponendo tutte le bandiere a mezz’asta. “Oggettivamente faccio fatica a trovare qualcuno che, nel mondo dello sport, sia stato più integerrimo di lui da tutti i punti di vista” le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò, presente anche ai funerali, che ha aggiunto “Poi qualcuno dice erano altri tempi, ma io penso che lui oggi, ma anche tra mille anni, sarebbe stato comunque così“. “Lui è patrimonio del mondo del calcio ma anche dello sport italiano, rimarrà qui in Sardegna e credo che diventerà un luogo di pellegrinaggio” ha concluso.