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Galli: "Dopo stasera non andrò più in TV, quello che dovevo dire l'ho detto"

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Stando delle continue illazioni dei mass media nei suoi confronti, Massimo Galli ha annunciato che si prenderà una pausa dalle apparizioni in tv.

Pausa di quindici giorni dalle apparizioni in tv per il professor Massimo Galli. Nella giornata di martedì 11 maggio, l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano ha infatti annunciato un suo temporaneo addio alle telecamere anche perché stanco delle polemiche sullo spostamento del coprifuoco notturno (sul quale continuano a insistere i partiti del centrodestra presenti in maggioranza) delle continue ricostruzioni effettuate dai giornalisti nei suoi confronti.

Galli: “Dopo stasera non andrò più in TV”

In collegamento con la trasmissione L’Aria che tira, l’infettivologo ha spiegato alla conduttrice Myrta Merlino: “L’ultima volta [che apparirà in tv ndr] sarà questa sera e poi per almeno quindici giorni ho da lavorare, da studiare, da fare altro, quello che dovevo dire l’ho detto, se non emergono fatti straordinari nuovi preferisco francamente fare a meno non soltanto di andare in televisione, ma anche di rilasciare interviste“.

Galli e la pausa dalla TV: l’attacco ai giornalisti

Non è mancato tuttavia un attacco diretto del professore nei confronti della categoria dei giornalisti, attacco rivolto anche a quelli presenti in studio come il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e quello di Libero Pietro Senaldi: “Anche perché alcuni signori – presenti inclusi – poi riescono a elaborare assolute fake news mettendo insieme contrasti che non esistono e mettendo insieme affermazion fasulle. Non ho voglia di alimentare la balla quotidiana, per cui francamente basta così”.

Galli e la pausa dalla TV: le polemiche sul coprifuoco

Proseguendo nel suo intervento, Galli si è detto anche stanco di presenziare nelle trasmissioni televisive per continuare a parlare di un’ eventuale spostamento in avanti del coprifuoco notturno: “Uno dei motivi per cui non voglio più venire a parlare è che non voglio più parlare di quella parola. […] Se si è convinti che il segnale corretto sia quello di un ulteriore ‘liberi tutti’, diamolo pure. Non ho voglia di fare il custode della purezza”.

Sulla campagna vaccinale in corso invece, il professore ha affermato: “In Italia sono state somministrate 24,5 milioni di dosi, in Gran Bretagna sono arrivati 53 milioni di dosi, con quasi 18 milioni di persone totalmente vaccinate: viaggiano a 79 dosi per cento abitanti contro le nostre 49,5. Sono il primo a sperare che si arrivi ad una riduzione del numero di malati, ma questo non vuol dire che impediamo al virus di circolare”.