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Gomorra: polemiche e critiche sulla rappresentazione della mafia nella serie

Gomorra

Gomorra - La Serie torna a far parlare. In poche ore dall'emissione degli ultimi episodi, sono arrivati tre attacchi critici da parte di alcuni magistrati.

Gomorra – La Serie torna a far parlare. Settimana scorsa era protagonista del dibattito in cui ogni napoletano si era ritrovato a discutere: Napoli-Juventus o Gomorra 3? E Sky era arrivata in aiuto ai tifosi del Napoli, emettendo i nuovi episodi sulla piattaforma ondemand di Sky. E oggi invece, la serie diventa il centro della critica per la sua messa in scena della mafia. In poche ore dall’emissione degli ultimi episodi, sono arrivati tre attacchi critici da parte di alcuni magistrati che non trovano esaustiva la fiction dal punto di vista di quello che accade realmente.

Gomorra: la mafia in televisione

La serie tv Gomorra ha avuto un immediato successo. Forse grazie al suo antenato lungometraggio tratto dal romanzo omonimo di Roberto Saviano. O forse perché in Italia ci si sta sensibilizzando sempre di più a un argomento delicato come questo.

Secondo Giuseppe Borrelli, uno dei tre coordinatori della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, la rappresentazione della mafia a Napoli è troppo folkloristica. “E’ una rappresentazione pericolosa perché distoglie l’attenzione dall’attuale configurazione delle camorra”, afferma il coordinatore. Non ha nulla da dire sulla rappresentazione dal punto di vista cinematografico, molto ricercata. Forse sarebbe semplicemente meglio parlare di rappresentazione parziale della mafia di oggi. Secondo Borrelli “la fiction televisiva non coglie alcun aspetto della camorra di oggi“. Il problema della fiction, molto alta cinematograficamente, è quello di non mostrare la scomodità che realmente rappresenta per chi si occupa di questo enorme problema. “La camorra raccontata in Gomorra è un’entità paradossalmente tranquillizzante, perché consente di differenziarsi”, aggiunge come ultimo intervento Borrelli.

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Borrelli: “La Gomorra di Saviano era un’altra cosa”

Arriva in tempo record la seconda critica alla serie tv firmata Sky. Borrelli conclude il suo intervento omaggiando il film tratto dal romanzo di Saviano: “Era un’altra cosa. Riusciva a descrivere la bestialità di alcuni comportamenti”. E’ d’accordo con lui il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho. Il procuratore, intervistato durante il programma di Rai 3 “1/2 h in più” si dice turbato. Secondo lui, descrivere la camorra come un’organizzazione criminale come un’altra non corrisponde alla realtà dei fatti. La camorra è un problema serio ed enfatizzare i legami umani che si instaurano nell’organizzazione non è quello che realmente succede. La violenza è la padrona della mafia a Napoli. E nella serie tv Gomorra, secondo de Raho, di violenza ce n’è poca.

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Nicola Gratteri: “La camorra sembra positiva”

Il procuratore Gratteri è il terzo e ultimo critico della serie tv. La camorra secondo lui sembra quasi descritta come un fenomeno positivo. Il procuratore della Repubblica di Catanzaro è il terzo a pensare che la fiction dia un’immagine troppo positiva della criminalità organizzata. La paura è quella che i fan possano simpatizzare con i personaggi e che qualcuno li prenda addirittura come spunto. Sarebbe un grave problema per la lotta alla criminalità organizzata.