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Hannes, la mano robotica tutta italiana sul mercato dal 2019

Hannes mano robotica

La rivoluzionaria mano robotica nasce dalla collaborazione tra ITT e Inail. Ha una presa adattabile e costerà il 30% in meno dei competitors.

Dalla collaborazione tra l’Istituto Italiano di Tecnologia (ITT) e l’Inail è nata Hannes, la rivoluzionaria mano robotica che cerca di replicare fedelmente la presa umana combinando “aspetti fondamentali e innovativi”. La protesi dovrebbe essere sul mercato dal 2019, ad un costo del 30% minore rispetto ai dispositivi simili già in vendita.

Hannes, la nuova mano robotica

Ci sono voluti circa tre anni di lavoro, che hanno coinvolto medici, ingegneri, terapisti e pazienti, perché dalla collaborazione tra ITT e Inail nascesse Hannes, una nuova mano protesica di derivazione robotica in grado di ridare a chi la utilizza il 90% delle funzionalità di una mano naturale.

Il progetto è stato portato avanti dal laboratorio Rehab Technologies, istituito congiuntamente nel 2013 da ITT e Inail, e il suo nome è un tributo al professor Johannes Schmidl, mancato nel 1996 dopo essere stato direttore tecnico del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, conosciuto proprio per le continue ricerche sulle protesi, inaugurate nel 1965.

Hannes dovrebbe essere lanciata sul mercato a partire dal 2019, ad un prezzo altamente competitivo e minore del 30% rispetto alle protesi dello stesso tipo. Questo poiché le cinque dita del dispositivo vengono alimentate da un solo motore, abbattendo così i costi.

Le funzionalità di Hannes

Il team ITT-Inail ha brevettato un nuovo sistema chiamato Dynamic Adaptive Grasp (Presa dinamica e adattabile), meccanismo grazie al quale Hannes può afferrare oggetti, adattarsi alla loro forma e resistere alle sollecitazioni esterne.

Lorenzo De Michieli, coordinatore del Rehab Technologies, l’ha definita “una mano che combina una serie di aspetti fondamentali e innovativi”, con una presa che “somiglia a quella di una mano umana con le dita che avvolgono l’oggetto distribuendo automaticamente la forza. E ha anche una presa dinamica, nel senso che le dita agiscono per mantenere una presa stabile anche se l’oggetto si muove”.

Le dita sono in grado di replicare una postura naturale anche a riposo, e l’utilizzo di un solo motore influenza positivamente anche la durata della batteria, che vanta un’autonomia di circa un giorno. Il pollice è poi orientabile in tre diverse posizioni, consentendo prese che possono permettere di sollevare fino a 15 chili.

Grazie a un controllo di tipo mioelettrico, basato sugli impulsi provenienti dalla contrazione dei muscoli, la protesi può essere installata senza alcun intervento chirurgico invasivo.

Hannes è stata presentata a Roma giovedì 10 maggio. Marco Zambelli, un pensionato che ha testato la protesi, è riuscito a utilizzarla senza problemi per diverse operazioni: dalla guida all’uso di strumenti di carpenteria o semplici carte da gioco, per arrivare al ritiro di banconote da un bancomat.

Sul prezzo di lancio, che dovrebbe essere attorno ai 10,000 euro, De Michieli ha commentato: “Sembrano tanti, ma in realtà le protesi di alto livello costano anche il doppio”.