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Indonesia, doppio terremoto di magnitudo 6.3

Doppio terremoto in Indonesia

Le due scosse sono state registrate in mare, a 30 km a sud di Nggongi. Non è stata lanciata alcuna allerta tsunami.

La terra torna a tremare in Indonesia, dopo il terremoto e lo tsunami che hanno devastato il Paese. Alle 07.59 e alle 08.16 locali (01.59 e 02.16, ora italiana), sono stati registrati due sismi di magnitudo 6.3 e 6.0. Entrambe le scosse si sono verificate in mare, rispettivamente a una profondità di 20 e di 10 chilometri sotto la crosta terrestre. La costa più vicina all’epicentro (individuato dall’Ingv a 30 chilometri a sud di Nggongi) è quella dell’isola di Sumba. Al momento non sono stati resi noti danni a persone e cose. Le autorità locali non hanno emesso alcuna allerta tsunami.

Terremoto in Indonesia, vittime e dispersi

Nel frattempo, in Indonesia, sull’isola di Sulawesi, si continuano a cercare i superstiti e a seppellire le vittime del violento tsunami. Insan Nurrohman, vice presidente dell’Ong Aksi Cepat Tanggap, ha dichiarato: “In totale sono stati trovati 1.203 corpi, ma alcuni non sono ancora stati identificati o recuperati”. Aulia Arriani, portavoce della Croce Rossa, ha reso noto che 52 persone che stavano frequentando un corso sulla Bibbia a Jonooge Church, nel distretto di Sigi Biromaru, sono tutt’ora dispersi.

Detenuti evasi

Sri Puguh Utami, funzionario del Ministero della Giustizia, ha comunicato che circa 1.200 detenuti sono fuggiti da tre penitenziari sovraffollati di Sulawesi. Due delle prigioni coinvolte nell’evasione si trova a Palu, l’altra a Donggala. “Sono sicuro che sono fuggiti perchè temevano che sarebbero stati colpiti dal terremoto. Questa è sicuramente una questione di vita o di morte per i prigionieri”, ha dichiarato Utami. Nel carcere di Donggala sarebbe infatti scoppiato un violento incendio.

La maggior parte degli evasi era in cella per traffico di droga. Ma tra i detenuti compaiono anche cinque persone condannate per terrorismo.