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Kata, gli avvocati dei genitori smentiscono la telefonata del nonno: "La bimba non è in Perù"

Kata, avvocati smentiscono la chiamata del nonno

I legali dei genitori della piccola Kata hanno smentito la notizia relativa a una telefonata del nonno.

I legali dei genitori della piccola Kata, scomparsa a Firenze il 10 giugno, hanno smentito la notizia della telefonata del nonno con informazioni sull’arrivo della bambina in Perù.

Kata, gli avvocati dei genitori smentiscono la telefonata del nonno: “La bimba non è in Perù”

I genitori della piccola Kata, tramite i legali, hanno smentito la notizia della telefonata con il nonno, che avrebbe riferito informazioni sull’arrivo della bambina in Perù. La piccola è scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno, mentre giocava con altri bambini nel cortile dell’ex Hotel Astor, occupato. Secondo quanto reso noto, il nonno della bambina avrebbe parlato di un possibile trasferimento in Perù e di un rapimento “fatto per sbaglio“, ma che la piccola fosse “in ottima salute“. I legali Sharon Matteoni e Filippo Zanasi hanno spiegato che le notizie che circolano sono “difformi dalla realtà”, in un comunicato in cui hanno aggiunto che “non esiste alcuna telefonata tra i genitori di Kataleya e il nonno relativa ai fatti accaduti a giugno“. “Il nonno della bimba non ha mai pronunciato ai nostri assistiti le frasi riprese da alcuni quotidiani” hanno sottolineato.

Kata, gli avvocati dei genitori smentiscono la telefonata del nonno: “Le ricerche non si sono fermate”

Parlare di una pista peruviana, come sottolineato dagli avvocati, sarebbe sbagliato. Il padre e la madre di Kata hanno cercato di informare ogni giorno le forze dell’ordine e la Procura fornendo notizie che possano essere utili alle ricerche. “Le ricerche di Kata non si sono fermate neppure nei giorni di festa. Vogliamo che la piccola ritorni sana e salva tra le braccia dei genitori, questo è il nostro scopo. Sono trascorsi due mesi dalla scomparsa, ma non vogliamo credere a una fine tragica” hanno spiegato i legali, che hanno sottolineato che le notizie sulla bambina degli ultimi giorni sono “poco opportune e rispettose” nei confronti della famiglia.