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Il nuovo album di Lucio Leoni: "Ho trovato la mia strada fuori dal bosco"

Lucio Leoni nuovo album

Nell'intervista esclusiva a Lucio Leoni, il cantante romano ha raccontato il nuovo album, "Dove sei pt.1", e la presa di coscienza dell'età adulta.

Brillante, eclettico, visionario: Lucio Leoni, che lo scorso 8 maggio ha pubblicato il nuovo album “Dove sei pt. 1”, propone melodie originali e poliedriche, passando dai suoni rap al folk, fino alla canzone d’autore. Il suo stile, così unico e riconoscibile, è un connubio di poesia, teatro canzone e sperimentazioni sonore. Il suo nuovo progetto è il primo capitolo di due diverse uscite (la seconda prevista per i mesi autunnali). Una sorta di capitolo finale di una trilogia iniziata con “Lorem Ipsum (gli spazi comunicativi)”, seguito da “Il “Lupo Cattivo (il bosco da attraversare)” e che si conclude adesso con “Dove sei”: nessun punto di domanda né punti esclamativi, bensì solo con la consapevolezza di essere qui, adesso. Si tratta di una presa di coscienza, nonostante non sia facile accettarsi e prendere consapevolezza del proprio posto nel mondo. Difficile è diventare adulti. Spaventa l’accettazione di sé e il rifiuto, il contatto e la distanza tra “quello che si vorrebbe essere” e “quello che si è davvero”. Nei suoi brani Lucio Leoni comunica e si pone domande continue. Continuare a chiedere, a chiedersi, a cercarsi senza per forza la necessità di trovarsi costituiscono l’anima e il filo conduttore delle canzoni che compongono il suo disco.

Attaccatissimo alla sua terra, Lucio Leoni nasce a Roma nel 1981. Amante della musica fin da piccolo, la madre lo iscrive a una scuola di chitarra classica. Dopo un’interruzione adolescenziale, frequenta un anno di liceo negli Usa e riscopre l’amore per la musica, laureandosi in Scienze dello spettacolo alla Sapienza di Roma, con una tesi su “voce e drammaturgia in teatro”. Successivamente ha frequentata il corso di Musica Elettronica in Conservatorio. Durante gli anni universitari si è avvicinato anche al mondo teatrale e della recitazione, passione che da quel momento non lo ha mai lasciato e da cui influenza è difficile slegarsi.

Lucio Leoni, nuovo album

“La scelta del doppio disco è anche un regalo. Non conosco il dono della sintesi, ma sono contento di aver seguito una tradizione diffusa negli anni Novanta”, ha detto Lucio Leoni sul primo capitolo del nuovo album.

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Poi ha fatto sapere: “L’idea che fa da sfondo è la necessità di interrogarsi su una sorta di rito di passaggio, cioè l’arrivo dell’età adulta. Non arriva per tutti nello stesso momento. C’è chi a 13 anni è più maturo di un 70enne”. Quindi ha aggiunto: “Sono a cavallo dei 40 anni e da un paio d’anni mi interrogo per capire quanto di ciò che sognavo da bambino si è effettivamente realizzato. Ancora devo lavorare per raggiungere determinati obiettivi, mentre ho preso consapevolezza che altri erano solo dei sogni che dovevano essere lasciati andare”.

Dopo aver attraversato il bosco, affrontato la sua selva oscura, ha raggiunto il luogo che desiderava? “Ne “Il lupo cattivo” mi interrogavo su alcuni limiti e su certi dubbi che si incontrano nel percorso di vita. “Dove sei” descrive un luogo soleggiato, l’uscita dal bosco”. Tuttavia, ha precisato: “Mi sono reso conto che il percorso accidentato non se ne va. Gli ostacoli e i trabocchetti sono parte della vita di ciascuno. Ho trovato la strada fuori dal bosco, ma sono ancora in strada. Ma Lucio Leoni è riuscito a trovarsi e accettarsi? “Nella vita ci sono anche sconfitte positive. Non mi sono trovato. Comincio a identificare passioni più consolidate, ma sono lontano dalla completa accettazione.

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La musica di Lucio Leoni

Come si può definire l’arte e la musica di Lucio Leoni?Sono una persona curiosa. Mi piace guardare le opere degli altri. Quello è il mio punto di partenza, ma poi mi piace stravolgere le regole ferree della musica. Sono curioso, perché mi interessa ad allargare il confine di quello che è definito un “canone”. La curiosità è il motore di chi scrive”.

Quindi ha aggiunto: “Nelle mie canzoni non comunico una precisa linea di pensiero. Mi interessa suscitare dubbi e domande. Evidentemente non sono così sicuro di ciò che penso, perché le domande che faccio a me stesso poi le rivolgo anche a tutti coloro che hanno voglia di ascoltare la mia musica”.

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Un’altra passione coltivata da Lucio Leoni è quella per il teatro. Una formazione che accentua la sua sensibilità artistica. A tal proposito ha commentato: “Dal teatro non riesco a slegarmi, influenza molto la scrittura, mi permette di individuare un mondo narrativo che fa da sfondo alle mie canzoni”. E ancora: Mi aiuta molto quando mi esibisco dal vivo. Mi dà spazi di immaginazione diversi”.

Sull’attuale situazione d’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus ha dichiarato: “Sto vivendo il momento con preoccupazione. Le vittime nel mondo sono tantissime. Tra qualche anno ci renderemo conto dei grandi cambiamenti, anche geopolitici, conseguenti a tale emergenza. Per chi fa il mio mestiere si apre davanti a sé una nuova opportunità: è il momento giusto per occuparsi della politica della musica. Il settore da tempo è caratterizzato da una serie di falle: bisogna unirsi per individuare dei sistemi di tutela”.