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Dreambuilders - la fabbrica dei sogni: trailer, uscita e recensione

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Arriva al cinema Dreambuilders - la fabbrica dei sogni, nuovo lungometraggio animato. Ecco la trama e la recensione del film

Arriva al cinema Dreambuilders – la fabbrica dei sogni, film del 2020 diretto dal regista norvegese Kim Hagen Jensen, specializzato nell’animazione e qui alla sua terza prova dietro la macchina da presa.

Il film è stato portato nelle sale italiane dalla Bim production.

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La trama di Dreambuilders (Spoiler)

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Mina è un’adolescente che vive sola con il padre, il quale fa trasferire a casa loro la fidanzata e sua figlia Jenny. Le due ragazze fin dall’inizio non riescono ad avere un buon rapporto.

Mina è una ragazza timida e amante della natura, mentre Jenny viene presentata come superficiale, amante della città e i suoi svaghi, tra cui la dipendenza ossessiva dall’uso del cellulare con cui fotografa tutto quello che vede per metterlo su Instagram, alla ricerca di nuovi follower.

Quando Jenny, capricciosa e invadente, minaccia di far mandare via il criceto di Mina facendo pressione sui genitori, la ragazza decide di passare all’attacco.

Siccome ha scoperto casualmente che i nostri sogni vengono creati da misteriosi omini blu che li costruiscono “nel set della nostra mente”, Mina ha anche avuto prova di come i sogni possano influenzare la quotidianità di chi ha vissuto il sogno (Mina lo fa con il padre che da un giorno all’altro diventa dipendente dalle sardine sott’olio).

Allo stesso modo, approfittando dell’amicizia di Gaff, un simpatico addetto alla costruzione dei sogni, Mina manipola la mente di Jenny per farle apprezzare, prima i criceti, e poi un modo di vestire più adatto al suo, nell’operazione “Fix Jenny” (sistemiamo Jenny).

L’intento riesce e Jenny, confusa dalla manipolazione subita, forza la madre a lasciare la casa ma, dopo aver scoperto dell’operazione “Fix Jenny”, decide di rimanere per vendicarsi ancora più subdolamente della protagonista.

A questo gesto, Mina decide di concludere lo scontro, così ricatta Gaff e innesta un terribile incubo nella mente di Jenny, inconsapevole di mandarla in coma.

Nel finale, Mina stessa si immergerà nei sogni per redimersi e salvare la coscienza di Jenny, diventandole amica e con un sincero rapporto fra sorelle.

La recensione di Dreambuilders – la fabbrica dei sogni

Siamo abituati a intendere i film d’animazione come storie innocue dalle tematiche banali e inutilmente melense. Dreambuilders sorprende per le ragioni opposte.

Pur mantenendo il messaggio di fondo, lottare per l’unità familiare, la storia tratta argomenti maturi e di grande riflessione.

Prendendo spunto dal film Inception di Christopher Nolan (regista di Tenet), il film condanna la violenza e la cattiveria di due adolescenti, ugualmente colpevoli, nonostante Mina venga descritta inizialmente come la tipica “protagonista buona”, però nei fatti la più violenta perché commette quasi un omicidio, ovviamente senza saperlo.

L’idea stessa di manipolare la mente altrui è un argomento di riflessione notevole, davvero maturo per quello che dovrebbe essere il target a cui è destinato il film (anche considerata l’ultima scena che ricorda la trottola di Inception).

Il grande difetto di Dreambuilder – la fabbrica dei sogni, oltre ad un’animazione nella media, è quello di riferirsi comunque ai bambini, non andando fino in fondo nei punti salienti del film, ma sarebbe ingenuo non comprenderne le ragioni puramente economiche.

In definitiva, Dreambuilders – la fabbrica dei sogni è un film consigliatissimo e per tutte le età. Recuperare in sala il prima possibile!