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Medolla, uomo accoltella moglie e tenta il suicidio

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Il fattaccio ha avuto luogo in una villetta. La donna è ricoverata nell'ospedale di Baggiovara in gravi condizioni

Ancora una storia di violenza e di sangue, da parte di un marito contro sua moglie. Siamo questa volta a Medolla, in provincia di Modena. L’uomo ha accoltellato la propria consorte. In seguito ha cercato di suicidarsi. Ancora da accertare le motivazioni di questo gesto. Probabilmente l’atto di violenza è stato scatenato da un raptus. Dopo aver ferito la moglie, che adesso è ricoverata in ospedale in gravi condizioni, l’uomo ha chiamato il 118. E poi, preso dai sensi di colpa, ha provato ad infliggersi la punizione che riteneva di meritare.

Medolla

Medolla si è risvegliata macchiata di sangue, e adesso è con il fiato sospeso per la sorte della povera Nadia Sgarbi. La donna, verso le ore 5 del mattino, è stata accoltellata dal marito Pier Luigi Garutti. Il fattaccio ha avuto luogo nella villetta dove abitano, in via Brescia. L’uomo, però riesce a riacquistare la ragione, e prova a rimediare. Disperato, chiama il 118. Poi cerca di suicidarsi, infliggendosi ferite alla pancia. Nella villetta sono giunti i carabinieri di Medolla, della compagnia di Carpi ed il nucleo investigativo di Carpi. La povera Nadia Sgarbi è stata portata nell’ospedale di Baggiovara. Purtroppo sta lottando tra la vita e la morte, a causa delle gravi ferite inflitte dal marito Pier Luigi Garutti. Le sue condizioni sono molto gravi, e i medici stanno facendo di tutto per salvare la vita della vittima dell’accoltellamento. Invece, le ferite che Pier Luigi Garutti si è auto inflitto non sono mortali. L’uomo è attualmente in cura presso l’ospedale di Mirandola.
La coppia ha un figlio ed una figlia. Non si sa ancora la causa che ha scatenato la furia di Pier Luigi Garutti. Il marito potrebbe aver agito in seguito ad un momento di follia, magari a sua volta scatenata da una lite. Le indagini sono ancora in corso.

Rapporto uomo donna

La vicenda è molto triste, e non deve affatto scivolarci addosso come se poco o nulla fosse. Sono mesi che si continuano a leggere notizie di donne uccise o comunque aggredite, molto spesso da loro mariti, o da uomini che in teoria provano dei sentimenti di amore verso di loro. Non può non venire alla mente il caso dei coniugi Antonietta Gargiulo e Luigi Capasso. Lui, carabiniere ha sparato alla moglie, ferendola gravemente, per poi uccidere le loro due figlie. Dopo ore a fingere di tenerle in ostaggio, il barbaro si è tolto la vita. Oppure vi è il caso di Immacolata Villani, donna barbaricamente uccisa dal marito, poco dopo aver accompagnato la figlia a scuola. Anche in questo caso l’uomo è stato poi trovato senza vita. Oppure il caso di Jessica Faoro, la ragazza uccisa da un tranviere sposato, nella cui casa lavorava come donna delle pulizie. L’uomo, attratto sessualmente da lei, l’ha uccisa dopo il rifiuto di lei. E l’elenco potrebbe continuare ancora. Sono tutte storie in cui alla base vi è il naufragio di una relazione, e la mancata accettazione da parte dell’uomo di questo esito, come se la propria autorità venisse minata. Sembra esserci un meccanismo, che si impianta nella mente dell’uomo e che lo porta ad agire così. Poi ogni tanto si critica, anche giustamente, il modo in cui altrove vengono trattate le donne. Dalle nostre parti non sembra essere molto meglio.