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Meloni: “Manovra? In tempi rapidi. Non ho problemi con Tajani e Salvini. La maggioranza è compatta”

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Il premier Giorgia Meloni ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla manovra e sul suo rapporto con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini.

Al termine del vertice dell’Unione europea che si è recentemente concluso, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla manovra finanziaria alla quale il Governo sta lavorando e sul suo rapporto con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini.

Meloni torna sulla manovra e sul rapporto con Tajani e Salvini

“Sconsiglio in generale di rincorrere le bozze perché chiaramente le bozze con una manovra di bilancio sono molte e dopo di che devo dire che noi stiamo lavorando bene, in una situazione molto difficile in termini di risorse disponibili. Non ci sono allo stato attuale problemi particolari da superare”. È quanto dichiarato dal premier Meloni durante un punto stampa che si è tenuto a margine del vertice Ue di venerdì 27 ottobre. “La legge di bilancio è stata inviata a Palazzo Chigi per l’invio al Parlamento, nelle prossime ore, weekend permettendo, sarà inviata al Parlamento. Mi pare che siamo in dirittura d’arrivo”, ha osservato.

Il leader italiano, poi, ha affermato: “Io penso che sia una buona idea dimostrare ancora una volta che l’elemento, aldilà di tutte le ricostruzioni inventate e le cose che si possono dire, che qualifica la capacità di una maggioranza di fare il suo lavoro, di un governo di fare il suo lavoro, è la tempistica con la quale riesce a prendere delle decisioni. Noi abbiamo visto in passato Governi che alla fine avevano dei tempi lunghissimi e magari non riuscivano a decidere niente. Questa è una fase molto particolare del contesto internazionale, secondo me se noi diamo un segnale che lavoriamo velocemente, chiaramente rispettando quelli che sono i tempi di una Repubblica parlamentare, ma a livello di maggioranza lavoriamo compatti capendo la difficoltà del contesto, dandoci la possibilità di dare subito una risposta chiara rispetto alle scelte che una maggioranza ha fatto su una legge di bilancio con risorse sicuramente non particolari a disposizione, facciamo una cosa bella e interessante”.

Il rapporto con i vicepremier

Incalzata dai giornalisti, il presidente del Consiglio ha anche preso le distanze sui presunti malumori che animano la maggioranza del centrodestra. In particolare, ha negato di essere ai ferri corti con Matteo Salvini e la Lega e con Mediaset. “Non ci sono problemi nella maggioranza, non ci sono problemi tra me e Salvini, non ci sono problemi neanche con Mediaset”, ha detto Meloni. “C’è un clima generale che io vedo molto più sereno di quello che io delle volte leggo e penso poi che lo dimostrino e lo dimostreranno, legge di bilancio per esempio, i fatti, di come le cose poi vanno”.

Il premier, poi, ha aggiunto: “Quando dobbiamo decidere, fino a prova contraria, decidiamo e andiamo avanti. Questa è la cartina di tornasole migliore che si possa dare sui rapporti che ci sono all’interno di una maggioranza. Praticamente tutte le mattine sento Tajani e sento Salvini e ci divertiamo parecchio a leggere la rassegna stampa perché il mondo che viviamo noi non è quello che leggiamo”.

Il pignoramento dei conti correnti

Meloni, poi, è stata nuovamente messa alla prova sulla controversa misura che prevedere il pignoramento dei conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate per gli evasori. “È già previsto che l’Agenzia delle Entrate possa entrare e pignorare i conti correnti. L’ha fatto un precedente Governo. Dopo di che nella Legge di bilancio l’unica cosa che c’è scritta e che chiaramente bisogna implementare la lotta all’evasione fiscale ma non è stata prevista alcuna norma che consenta di prelevare i soldi dai conti correnti”, ha chiarito.

Non solo manovra, Tajani e Salvini: Meloni fa il punto sul Mes

Durante il punto stampa che si è tenuto al termine del vertice Ue, Meloni ha affrontato anche il tema del Mes. “Noidobbiamo stare alla posizione che la maggioranza ha già espresso, che io ho espresso una decina di volte, e cioè che non si può affrontare il tema di uno strumento se non si conosce la cornice di quello strumento”, ha asserito rispetto al Meccanismo europeo di stabilità. “Il problema del Mes, tra le altre cose, richiama ai vecchi vincoli del Patto di stabilità. Noi stiamo facendo una trattativa sui nuovi vincoli del Patto di stabilità, chiaramente se oggi approvassimo un trattato che riporta ai parametri del vecchio Patto non faremmo una cosa utile per una trattativa che noi stiamo conducendo”, ha spiegato.

“Continuo a ritenere che, indipendentemente da quello che si pensi sullo strumento in sé, sull’accesso dall’Italia, ma che non sia utile da parte di nessuno, porre questa questione adesso. Perché non si può discutere in nessun modo fino a quando noi non sappiamo qual è il quadro”, ha rimarcato. “Quando abbiamo chiaro il quadro siamo anche in grado di fare delle valutazioni pertinenti. Io credo che sia secondario rispetto alla vera trattativa che stiamo facendo che è quella sul Patto di stabilità. Che è quello che vedo qua dentro, si parla prevalentemente di Patto di stabilità e tutti sanno che il resto viene intorno”, ha concluso il premier.

Per quanto riguarda la possibile posticipazione al Parlamento, Meloni ha sottolineato che la decisione verrà presa – appunto – dal Parlamento.

Infine, la leader di Fratelli d’Italia ha anche confermato che, durante l’Eurosummit, non è stata discussa la richiesta di ratifica del Mes da parte dell’Italia. “Nelle conclusioni del vertice c’è il riferimento a chiudere le nuove regole sulla governance entro la fine dell’anno. Anche questo non era un passo scontato. Non è facile la trattativa, ci siamo stati fino a ieri notte fonda. Perché le posizioni di partenza sono divergenti però io sono anche contenta del fatto che penso anche grazie a un importante contributo italiano ieri qualche passo in avanti si sia fatto”, ha dichiarato.