> > Morto Günter Parche, accoltellò alla schiena la tennista Monica Seles nel 1993

Morto Günter Parche, accoltellò alla schiena la tennista Monica Seles nel 1993

Morto Günter Parche tennista Monica Seles

Trent’anni fa pugnalò alla schiena con un coltello la tennista Monica Seles: il quotidiano Bild ha riferito che Günter Parche è morto.

Günter Parche, l’uomo che accoltellò la tennista Monica Seles alla schiena trent’anni fa, è morto. Lo ha riferito il quotidiano tedesco Bild.

Morto Günter Parche, accoltellò alla schiena la tennista Monica Seles nel 1993

Secondo quanto riportato da Bild, Günter Parche è morto. Il quotidiano tedesco, in particolare, ha rivelato che l’uomo che il 30 aprile 1993 accoltellò alla schiena la tennista Monica Seles è scomparso nel mese di agosto 2022. Aveva 68 anni. Da oltre 14 anni, Parche si trovava in una casa di cura situata a Nordhausen, in Turinga.

L’aggressore della tennista era originario di Görsbach ed era un folle ammiratore della stella del tennis tedesco Steffi Graf. Non sopportando l’idea che Seles – atleta serba con cittadinanza americana – avesse battuto Graf, estromettendola dai mondiali, Parche decise di “ferire Seles così tanto da non poterle permettere di giocare a tennis per molto tempo”. Come riferì lui stesso durante la testimonianza rilasciata in tribunale per il processo che fece seguito all’aggressione.

“Sono un gran tifoso di Steffi Graf. Ho più volte mandato a sua madre cento marchi perché, in occasione dei suoi anniversari, le acquistasse dei fiori. Nel 1990, quando Steffi era n. 1 e perse in finale all’Open di Germania dalla Seles, il mondo parve crollare intorno a me. Così decisi di punire la Seles. Ad Amburgo mi decisi dopo tre giorni di appostamenti, nel momento che mi parve più propizio. Non l’ho colpita con tutta la mia forza, non volevo ucciderla, ma solo ferirla. Non sarebbe mai più stata in classifica davanti alla mia Steffi”, affermò all’epoca dei fatti. Dichiarò, inoltre, di “odiare i serbi”.

L’aggressione ad Amburgo

Era il 30 aprile 1993 quando Parche si avvicinò di soppiatto a Seles, senza essere notato, durante una pausa di gioco nei quarti di finale del torneo di Amburgo disputato sul campo centrale del Rothenbaum. Quando le fu abbastanza vicino, la pugnalò alla schiena con un coltello dotato di una lama di 23 centimetri.

Proprio nel momento in cui stava per ricevere la pugnalata, la tennista si spostò in avanti e il coltello penetrò nella schiena per soli due centimetri. Sales, che al momento dell’attacco stava conducendo 6-1 4-3 il quarto contro Magdalena Maleeva, non subì gravi lesioni fisiche ma lo shock provato per l’accaduto ne influenzò la successiva carriera.

Graf, dopo aver saputo dell’aggressione, fece visita alla rivale in ospedale. una settimana dopo la fine del torneo di Amburgo, 17 delle prime 25 tenniste del mondo si riunirono a Roma per decidere se congelare la posizione numero 1 in attesa che Seles si riprendesse. Tutte le atlete votarono contro tranne l’argentina Gabriela Sabatini.

Riabilitazione, ritorno in campo e ritiro

La riabilitazione della Seles coincise con i cicli di chemioterapia del padre, al quale venne diagnosticato un tumore. L’atleta, quindi, sfogò il suo dolore sul cibo, venendo presto presa di mira dalla stampa, soprattutto in occasione del suo ritorno a Wimbledon.

Al momento del suo rientro in campo, la WTA le assegno lo status di numero 1 bis: la decisione indispettì la maggior parte delle altre tenniste. Nonostante le difficoltà, anche se non riuscì più a raggiungere la cima, vinse uno Slam – Australian Open 1996 –, altri 20 titoli WTA, tre Fed Cup per gli Stati Uniti e un bronzo olimpico nei Giochi di Atlanta 1996. Prima dell’aggressione, vinse otto dei dieci tornei del Grande Slam. Seles si è infine ritirata nel 2008, dopo aver conquistato 53 vittorie nei tornei.

La tennista non ha partecipato a nessuna udienza del processo al suo assalitore e decise, dopo l’attacco, di non fare mai più ritorno in Germania. Parche, intanto, dopo due processi, è stato condannato a due anni di libertà vigilata per aggressione aggravata. Rimase, però, in prigione per pochi mesi soltanto.