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Battipaglia: sconto di pena a Alexa Ionut

Omicidio 1

La condanna per l’uomo accusato di aver ucciso Natalino Migliaro e di aver violentato la fidanzata di quest’ultimo è scesa a 20 anni di carcere

Alexa Ionut, il cittadino rumeno 32enne, accusato dell’omicidio di Natalino Migliaro, suo coetaneo, e dello stupro della sua fidanzata, Francesca Giannetto ha avuto uno sconto di pena: vent’anni di carcere con rito abbreviato.

I fatti risalgono al 4 Ottobre del 2014 e si sono verificati a Battipaglia, in provincia di Salerno.

Nel gennaio del 2017 l’uomo era stato condannato all’ergastolo, poi, poche ore prima della decisione definitiva, la pena era scesa a trent’anni. Alla lettura della sentenza, la madre di Natalino Migliaro (assistita dall’avvocato Gabriella Gallevi) non è riuscita a contenere la propria rabbia.

La condanna

L’imputato, difeso dall’avvocato Marco Buttapasta, si è sempre professato innocente ma è stato condannato dalla Corte d’Assise d’Appello di Salerno.

Ionut Alexa ha goduto di uno sconto di pena, disposto dal sostituto procuratore Antonella Giannelli grazie al rito abbreviato. All’uomo erano stati inflitti prima trent’anni di reclusione poi, dopo alcune ore di camera di consiglio, la pena è scesa a venti.

A incastrare l’accusato è stata soprattutto la prova del DNA: le tracce dell’acido sono state confrontate dagli investigatori con quelle trovate sul luogo dell’aggressione ai danni di Natalino e della sua ragazza.

Le circostanze

Natalino e la fidanzata si erano appartati in auto in una piazzola, quando vennero assaliti da due uomini incappucciati: lui venne selvaggiamente picchiato; lei stuprata. In seguito Natalino Migliaro trascorse due mesi tra ospedale e centro di riabilitazione, ma le cure furono vane e non riuscì a sopravvivere. Non è ancora chiaro se gli aggressori, uno dei quali Alexa Inout, volessero rapinare la coppia oppure avessero scambiato i fidanzati per un cliente e una prostituta intenti a consumare un rapporto sessuale, in una zona a loro “vietata”.

Il complice di Alexa Inout non è stato mai trovato. La fidanzata di Natalino, però, ha precisato che ad aggredirli erano stati due uomini con un accento dell’Est. Le indagini degli inquirenti si sono indirizzate rapidamente verso le bande rivali di rumeni e albanesi dediti allo sfruttamento della prostituzione sul lungomare di Battipaglia, dove si è consumata la tragedia (precisamente in via Idrovora tra la Strada Provinciale Aversana e località Lido Lago).

I parenti del ragazzo ucciso e quelli della ragazza violentata si sono costituiti parte civile al processo contro Alexa Ionut e i giudici hanno riconosciuto loro il diritto al risarcimento dei danni: la cifra sarà stabilità in un’altra sede.

Natalino Migliaro

Secondo quanto è stato riportato dalla pagina online del Giornale.it, Alexa Ionut durante il processo avrebbe proferito delle minacce di morte ai presenti dicendo: “Vi uccido tutti“.