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paternità: come funziona e come richiederla

Paternità

Il congedo di paternità è un diritto di cui dispone ogni padre e ne si può usufruire in particolari occasioni come il parto e comunque entro 5 mesi da esso. Molto spesso ci si concentra solamente sui doveri e sui diritti della madre, tralasciando invece quelli che corrispondono al ruolo di padre...

Il congedo di paternità è un diritto di cui dispone ogni padre e ne si può usufruire in particolari occasioni come il parto e comunque entro 5 mesi da esso.

Molto spesso ci si concentra solamente sui doveri e sui diritti della madre, tralasciando invece quelli che corrispondono al ruolo di padre: tra quelli che propriamente sono definibili come diritti di un papà c’è quello di fare richiesta per il congedo di paternità, in concomitanza del parto o in altre occasioni. La paternità come la maternità sono disciplinate dal decreto n. 151 risalente al marzo 2001, che prende per questo motivo il nome di Testo unico maternità-paternità. Prendiamo in considerazione come e quando farne richiesta, approfondendone particolari e dettagli che in alcuni casi appiono sconosciuti ai più.

In cosa consiste

Con la legge di stabilità del 2016 sono state introdotte diverse novità per quanto riguarda il congedo di paternità: ma in che cosa consiste sostanzialmente? Da poco tempo è stato stabilito, con il recente decreto firmato dal governo Renzi, un congedo di due giorni per i papà, più altri due (in questo caso facoltativi) da utilizzare alternativamente alla madre per coloro che risultano essere dipendenti entro (e assolutamente non oltre) il quinto mese dalla nascita del bambino. La modifica cambia quanto era in vigore fino all’anno scorso. Infatti fino al 2015 era concesso solamente un giorno di congedo INPS cosiddetto obbligatorio più ovviamente altri due giorni sempre in alternativa al congedo di maternità. Il periodo di congedo può risultare più o meno lungo a seconda che si producano o meno eventi eccezionali che riguardano la madre. In questo senso gli accadimenti “speciali” possono essere per esempio la morte accidentale della madre, l’abbandono del figlio dalla stessa, l’affidamento esclusivo al padre e simili.

Chi paga e quanto si viene pagati per il congedo

Innanzitutto è necessario mettere in chiaro che, secondo l’articolo 48 comma 2 della legge di stabilità, il padre che usufruisce del congedo di paternità riceve come di consueto il 100% della retribuzione sia per i due giorni obbligatori, sia per quelli facoltativi. La cifra stabilità viene riconosciuta inizialmente in busta paga dallo stesso datore di lavoro, anche se poi successivamente verrà indennizzata dall’INPS mediante un particolare conguaglio con i contributi che è necessario versare mensilmente.

Come va richiesto il congedo

Nel caso in cui l’indennità del congedo di paternità viene corrisposta anticipatamente dal datore di lavoro la richiesta in questione va presentata a quest’ultimo. Il padre in questione dovrà indicare almeno 15 giorni prima le date in cui si vuole ricorrere all’astensione lavorativa, o comunque i giorni che si presumono essere quelli in cui il partner potrebbe partorire; quest’ultima possibilità ovviamente si verifica nel momento in cui si decida di utilizzare i due giorni di congedo obbligatori di cui si ha diritto in occasione del parto stesso. Se invece l’indennizzo avviene immediatamente da parte dell’INPS bisogna fare in modo di presentare per via telematica una domanda sul sito del corrispettivo istituto. Per chi possiede il cosiddetto Pin-dispositivo INPS basta compilare il relativo modulo per la domanda del congedo di paternità. La domanda può essere inoltrata anche tramite numero specifico (803164) del call center integrato, oppure attraverso Patronati.