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Patrick Zaki escluso dal Salone del Libro: "Rischierebbe di alimentare polemiche"

Patrick Zaki, cancellata presenza al Salone del libro

Cancellata la presenza di Patrick Zaki "rischierebbe di alimentare polemiche" a causa delle sue idee su Israele

Patrick Zaki è stato escluso dal Salone del libro per essersi dimostrato eccessivamente “anti-israeliano”. L’attivista dei diritti umani liberato dalle prigioni egiziane è stato travolto dalle polemiche a seguito di alcuni suoi post su Twitter, che gli sono costati la presenza al Salone del libro.

L’attivista e cittadino onorario della città di Bologna avrebbe dovuto presentare “Una storia egiziana” il 17 ottobre a Torino, in occasione di un evento organizzato dal Salone del Libro. Dopo le sue ultime dichiarazioni, però, gli sono state chiuse le porte in faccia.

Patrick Zaki cancellato dal Salone del libro

Il Serming ha cancellato la presentazione del libro di Patrick Zaki, perché considerato troppo “anti-israeliano”. Hanno fatto discutere le sue ultime dichiarazioni contro Netanyahu e sul conflitto tra Hamas e Israele. Zaki, infatti, è molto attivo sui social, che considera un mezzo per esprimere liberamente le proprie idee.

Commentano l’ultimatum lanciato dal primo ministro israeliano ai cittadini palestinesi a Gaza, ha scritto su Twitter: “Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili. dove possono andare!!!”. Difronte ai messaggi lanciati da Patrick Zaki sulla guerra in corso, il Sermig ha fatto un passo indietro, cancellando l’evento di presentazione del libro.

“L’Arsenale della Pace da 40 anni è una casa sempre aperta alle tante situazioni che bussano alla porta, in dialogo con persone di ogni orientamento, cultura e religione. Con questo spirito, avevamo accolto la richiesta del Salone del Libro di uno spazio per la presentazione dell’ultimo libro di Patrick Zaki.

Le condizioni però sono cambiate. Alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni, crediamo non più opportuno confermare la disponibilità ad ospitare tale incontro che rischierebbe di alimentare ulteriori polemiche, divisioni e strumentalizzazioni”. Queste le considerazioni diffuse dal Serming in una nota.