> > Coronavirus, Lamorgese: "Serve responsabilità da parte di tutti"

Coronavirus, Lamorgese: "Serve responsabilità da parte di tutti"

Lamorgese

"Serve responsabilità da parte di tutti": la richiesta del ministro Lamorgese per limitare i contagi da coronavirus. Poi ammonisce bar e locali

I numeri dei contagi da coronavirus preoccupano e si pensa a nuove misure. Ma il concetto che il governo cerca di far passare maggiormente è quello della responsabilità, chiesta a tutti per cercare di bloccare l’impennata di contagi che sta registrando il nostro Paese.

Coronavirus, Lamorgese: “Serve responsabilità”

Adesso è il momento della responsabilità da parte di tutti, perché non può esserci un appartenente alle forze di polizia dietro ognuno di noi, siamo noi che dobbiamo essere responsabili.” È il monito di Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, ospite di Maria Latella nel programma Il Caffè della domenica. Il ministro ha toccato un tema molto discusso nelle ultime ore, quello della movida nei bar, considerata da molti un importante veicolo di trasmissione del virus.

“Quando parliamo degli esercenti, dei commercianti e dei gestori dei bar, anche da parte loro ci vuole senso di responsabilità. Io penso anche al distanziamento tra tavolini, per esempio ieri ho visto nei bar all’aperto tavolini molto ravvicinati, anche questo sarà oggetto non solo dei controlli delle forze di polizia ma anche di attenzione da parte dei titolari degli esercizi pubblici. Questa è una battaglia che dobbiamo vincere tutti insieme”

Lamorgese: “Controlli in bar e locali”

Proprio bar e locali sono al centro del nuovo Dpcm previsto per limitare i contagi: il gioverno, infatti, starebbe pensando a una chiusura anticipata degli esercizi per limitare i contagi.  “Il momento è difficile, le forze di polizia hanno dimostrato nei mesi trascorsi una grande capacità di controllo e grande umanità – ha commentato Lamorgese -. Da marzo fino a giugno abbiamo fatto 24 milioni di controlli sulle persone e 470mila sanzioni“. Il ministro ha poi fatto un’ultima battuta sulla situazione migranti. “Abbiamo mandato i militari in Sicilia non per il Covid ma perché gli arrivi erano tanti e per i controlli necessari abbiamo inviato un numero alto di militari. Nelle strutture di prima accoglienza, dove sono presenti oggi 56mila persone, i casi positivi sono pari al 2,17%. Sicuramente questo è un ambito dove noi poniamo l’attenzione tanto è vero che facciamo tamponi quando arrivano ma se vogliamo dirla tutta – conclude il ministro – questi numeri non sono preoccupanti in relazione ai numeri generali che ci sono sul territorio. Non è che il Covid lo portano i migranti