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Previsioni Istat: l'Italia cancellata dal lungo "inverno demografico" e potrebbe essere ormai tardi

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L'Italia sta scomparendo. Secondo i dati Istat, gli unici che potrebbero salvarla sono i migranti. Ma potrebbe essere ormai troppo tardi.

Dopo la diffusione degli ultimi dati sui Neet e sull’invecchiamento della popolazione, appare chiaro che l’Italia stia andando incontro a un disastro demografico. Secondo l’Istat, nei prossimi trent’anni la popolazione residente diminuirà di 5 milioni di unità. La forbice tra anziani e popolazione attiva al lavoro si sta divaricando sempre di più, con conseguenze devastanti sul mercato del lavoro e sul welfare state, in particolare pensioni e sistema sanitario.

Istat, disastro demografico in arrivo

Il Rapporto annuale Istat 2023 è una fotografia in chiaroscuro del Paese. È vero, aumentano centenari e aspettative di vita, ma gli esseri umani di una società non sono immortali. Perciò, come si reggerà il sistema welfare? Chi potrà garantire servizi assistenziali in un Paese che invecchia e non fa figli?

Inoltre, il mercato del lavoro rischia il collasso, con conseguenze negative sul bilancio di uno Stato. Dai dati Istat e dall’inerzia delle politiche decisionali, sembra inevitabile il declino demografico. L’Italia sta scomparendo.

 

L’inverno demografico in Italia

Dopo i dati Istat, arrivano le previsioni. Le curve dei dati ci dicono che l’Italia affronterà un lungo inverno che gli esperti chiamano “inverno demografico”. “Uno scenario – spiegano dall’istituto statistico nazionale – in cui di anno in anno la popolazione vede ridurre la sua capacità di rinnovarsi per effetto dell’apporto quantitativo dato dall’ammontare delle nuove generazioni”.

Il collasso potrebbe avvenire nel 2051, quando nei registri anagrafici del Bel Paese risulteranno 5 milioni di residenti italiani in meno. “La quota di immigrazione – conclude Istat – continua a essere l’unica via d’uscita da questa situazione, anche se forse ormai è troppo tardi anche in quel senso”.