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Recovery Fund, corte suprema tedesca blocca la ratifica

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La corte suprema tedesca con una nota ha annunciato il blocco della ratifica del Recovery Fund chiedendo al Presidente di non firmare.

Colpo di scena da parte della Corte Suprema tedesca che ha deciso di bloccare la ratifica del Recovery fund. Stando a quanto appreso, la richiesta della corte suprema perpetrata al Presidente della Repubblica tedesco Steinmeier è quella di non firmare la ratifica fino a quando non ne verrà accertata la legittimità anche dal punto di vista costituzionale per altro già firmata dalle due camere del Parlamento tedesco.

Alla base il ricorso d’urgenza alla corte suprema presentato dell’economista e fondatore di Afd Bernd Lucke insieme a più di 2000 cittadini del movimento Bündnis Bürgerwille. La motivazione sarebbe quella di non volersi farsi carico di debiti di altri Paesi che potrebbero non essere in grado di poter restituire la loro parte di quota. Il portavoce della commissione europea: “Convinti della legittimità della decisione”.

Recovery, corte tedesca blocca ratifica

Il Recovery fund potrebbe non essere legittimo. Questo è ciò su cui la Corte Suprema tedesca sta facendo luce dopo che il fondatore di Afd Bernd Lucke insieme altri circa 2200 cittadini ha presentato un ricorso d’urgenza. La motivazione del ricorso il fatto che la Germania potrebbe non farsi carico dei debiti maturati da altri Paesi della UE, un pensiero tra l’altro condiviso con alcuni esperti come il docente di Diritto Pubblico all’Università di Bonn Matthias Herdegen che ha affermato che “L’Unione Europea non ha poteri di indebitamento”.

A commentare il provvedimento, Olaf Scholz ministro delle finanze tedesco che sulla sospensione della ratifica da parte della corte suprema tedesca ha dichiarato: “L’esperienza con altre denunce analoghe mi rende fiducioso circa il fatto che la ratifica possa essere conclusa in tempi brevi […] in Germania vi è un’ampia maggioranza a favore di un’Europa solidale e capace d’azione”. Fiduciosa anche la commissione europea che ha precisato: “La Commissione è fiduciosa che la Corte costituzionale tedesca deciderà rapidamente sul caso delle misure provvisorie”.