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Coronavirus, ok a Juventus-Milan malgrado le scuole chiuse: è polemica

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È polemica sulla decisione di far giocare ugualmente Juventus-Milan di Coppa Italia malgrado le scuole di Torino siano chiuse a causa del coronavirus.

Sta scatenando aspre polemiche la decisione di far disputare lo stesso la partita di Coppa Italia Juventus-Milan mercoledì 4 marzo nonostante sempre a Torino le scuole siano state costrette a rimanere chiuse per un’altra settimana a causa dell’emergenza coronavirus. Lo stesso presidente del Piemonte Alberto Cirio, interpellato su questa differenza di trattamento, ha però riposto come la questione non riguardi lui bensì il prefetto e la sindaca di Torino Chiara Appendino. Dichiarazioni che però non fanno altro che aumentare il malcontento della popolazione.

Coronavirus polemica per Juventus-Milan

La semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Juventus e Milan si giocherà infatti a porte aperte allo Juventus Stadium, pur senza la presenza dei tifosi milanisti in quanto provenienti dalla cosiddetta zona gialla. Una decisione che però stona con la contemporanea chiusura delle scuole fino all’8 marzo disposta dal presidente del Piemonte Cirio nella giornata di lunedì 2 e che lo stesso ha motivato con le seguenti parole: Dal momento che a scuola è obbligatorio andare, trovo che sia insensato che le istituzioni obblighino la gente ad andare in un luogo dove i medici ci dicono che c’è rischio trasmissione contagio. La scelta è dunque logica da capire”.

Lo stesso presidente di regione ha poi precisato come l’indizione di una partita di calcio non sia una sua diretta competenza, scaricando quindi ogni responsabilità sul prefetto e sulla sindaca di Torino: “Juve-Milan? Non è una mia competenza o potere, il presidente del Consiglio con un decreto ha stabilito che tutti gli eventi sportivi possono svolgersi. Se il prefetto o il sindaco di Torino riterranno di porre limitazioni sarà una competenza loro”.