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Strage di Brandizzo, parla la testimone chiave: "Avevo detto di non iniziare i lavori"

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La testimone chiave della strage di Brandizzo è stata in Procura per un giorno intero: per tre volte aveva chiesto di non iniziare i lavori

Ha solo 25 anni e da pochissimo era stata assunta da Rfi, la testimone chiave delle indagini sulla strage di Brandizzo. I cinque manutentori uccisi dal treno in corsa a più di 160 chilometri orari sul binario su cui stavano lavorando attendono che sia fatta giustizia per la loro insensata morte.

Strage di Brandizzo, la testimone chiave alla Procura: “Avevo detto di non iniziare i lavori”

La ragazza ha passato un’intera giornata in Procura, quella di ieri. Dalla mattina fino alle 8 di sera, con sua madre che per tutto il tempo l’ha aspettata fuori. La 25enne è la funzionaria dell’ufficio movimento di Rfi che, nella notte della tragedia, era in comunicazione con Antonio Massa, il tecnico che avrebbe violato ogni regola di sicurezza dicendo alla squadra di operai della Sigifer di avere il via libera per operare. Gli ho detto di no per tre volte. Di non iniziare i lavori, perché non c’erano le condizioni per dare il via libera” – ripete la ragazza, ma l’invito non è stato ascoltato da Antonio Massa che ha comunicato agli operai ordini opposti.

Il ruolo della testimone: le telefonate

La ragazza, in quel momento, stava operando da Chivasso e nulla poteva fare se non parlare con Antonio Massa. La giovane ha ribadito di aver detto ‘no’ al via dei lavori per tre volte, in telefonate distinte partite tra le 23:26 e le 23:55 di quella sera. A quel punto, però, gli operai erano già al lavoro, come testimoniano le inequivocabili immagini delle telecamere posizionate sui binari.