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Superbonus 110%: come sarà ripartito il credito residuo

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Nuova rateizzazione in 10 anni per il Superbonus e il Sismabonus: ecco cosa cambia da maggio 2023.

Il credito residuo del nuovo Superbonus 110% verrà ripartito nell’arco di 10 anni: ecco cosa cambia a partire dal prossimo 2 maggio.

La nuova ripartizione del credito residuo per il Superbonus

A partire dal prossimo 2 maggio si potranno ripartire in 10 anni i crediti del Superbonus, Sismabonus e bonus barriere architettoniche. La rateizzazione si applicherà ai crediti di imprese edilizie, banche o altri cessionari, per i quali sia stata comunicata la prima opzione entro il 31 marzo scorso, e riguarda anche la frazione di credito non utilizzata.

Ad annunciarlo è stata la stessa Agenzia delle Entrate, in seguito al provvedimento firmato dal direttore, Ernesto Maria Ruffini, in attuazione della legge sui crediti dei bonus edilizi.

Quali crediti potrenno essere ripartiti in 10 anni

Con questo provvedimento l’Agenzia specifica che la quota residua di ciascuna rata annuale dei crediti d’imposta, può essere ripartita in 10 rate annuali di pari importo.

Nello specifico, la ripartizione può essere effettuata per la quota residua delle rate:

  • Superbonus, inviate fino al 31 ottobre 2022; agli anni 2023 e seguenti, per le comunicazioni relative al Superbonus inviate dal 1° novembre 2022 al 31 marzo 2023.
  • Sismabonus e Bonus barriere architettoniche inviate fino al 31 marzo 2023.

Come comunicare la scelta

La “rateizzazione lunga” potrà essere comunicata all’Agenzia delle Entrate semplicemente accedendo all’area riservata del sito dell’ente, dove, dal 2 maggio 2023, sarà attiva una nuova funzionalità all’interno della “Piattaforma cessione crediti.