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TheBorderline: le challenge erano finzione, riprese video montate ad arte per sfide sempre più rischiose

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TheBorderline: spunta un secondo video. Le challenge erano una finzione. Le riprese venivano girate e montate ad arte.

Sembra un caso di realtà che ha superato la finzione, dal finale prevedibilmente tragico. Il caso TheBorderline continua a superare i confini del rischio. Dall’ordinanza di arresto emessa nei confronti del 22enne Matteo Di Pietro, ora ai domiciliari, emergono altri particolari e ombre sulla vicenda. Adesso spunta un secondo video per la serie “24 ore in Lamborghini” che apre agli inquirenti le porte di quello che sembra un sistema bel collaudato e organizzato. Insomma, non proprio una ragazzata finita tragicamente, ma challenge che erano finzione da dare in pasto al popolo del web.

Youtuber TheBorderline: spunta un secondo video con spezzoni montati ad arte

Le indagini stanno portando alla luce quello che sembra un vero e proprio sistema “montato” ad arte. Una regia ben collaudata, fatta di abili montatori, spezzoni di video, montaggi e contenuti da buttare in rete e da dare in pasto ai followers per noleggiare altre auto e affrontare nuove sfide, sempre più rischiose.

Il nuovo video, dal titolo “24 ore in Lamborghini”, in realtà era già stato registrato e montato in post-produzione, poi doveva essere cariata su una delle piattaforme più utilizzate dai giovani. Contenuti solo in parte veritieri, comunque orchestrati e organizzati nei minimi dettagli in anticipo.

Come realizzavano i contenuti delle challenge

Gli youtuber TheBorderline realizzavano spezzoni e diverse riprese da tagliare e “cucire” come avviene quando si produce un film. Anche le challenge erano realizzate in questo modo, avrebbe ammesso uno dei collaboratori esterni del gruppo nel corso degli interrogatori.

Queste ricostruzioni serviranno agli inquirenti a recuperare telecamere e materiali dei quali si sono perse le tracce. Ma anche a definire i gradi di responsabilità rispetto ai reati contestati. Perché, un conto è una sfida (o bravata) finita tragicamente con la morte del piccolo Manuel. Altra cosa è l’azione premeditata e organizzata, magari nella consapevolezza dei rischi. Insomma, una tragedia “montata” ad arte.