Emanuela Crosetti È l’altruismo di una madre che mette in guardia i giovani sul pericolo delle droghe. Una madre che posta sui social le foto di sua figlia in ospedale.
Si chiama Kerry Robinson ed è la donna protagonista di questa storia. Una storia vera che ha toccato il cuore di molte persone per la sua spontaneità. Una storia alla cui base c’è una presa di coscienza tutt’altro facile da gestire. Perchè essere madre di un adolescente non è semplice. Non lo è mai stato e non lo sarà mai. I giovani, in quest’età, sono spinti a fare esperienza, indotti da suggerimenti altrui e dalla propria curiosità. Un mix che, a volte, può portare a conseguenze gravi o, addirittura, essere letale. Il voler vivere nuove esperienze deriva proprio dal fatto che non si hanno esperienze. Diceva Van Gogh: “Faccio quello che non so fare per imparare come va fatto”. Ma come è possibile gestire le situazioni che si vengono a creare, se non si ha quel bagaglio formativo necessario a considerare i rischi e le conseguenze delle proprie azioni?
Kerry Robinson ci ha pensato molto bene e l’ha fatto. Ha compiuto ciò a cui, molto probabilmente, altre madri non avrebbero mai pensato. Kerry ha postato su Facebook le immagini della figlia Leah, di 16 anni, mentre giace distesa e priva di conoscenza su un letto di ospedale. Il motivo del suo ricovero è dovuto all’assunzione di una droga potente ma subdola, moderna ma, spesso, ingestibile: l’ecstasy. Leah l’ha ingerita durante una serata insieme ai suoi amici. Sotto alla fotografia, inoltre, la madre ha voluto descrivere, con parole precise e appropriate, la straziante condizione in cui la figlia si trova.
Il motivo di tale scelta? Ovviamente non per semplice condivisione della propria quotidianità, come siamo soliti fare tutti noi con i social network, ma per mettere in guardia gli altri adolescenti dei rischi che corrono se assumono droghe. O, più in generale, se non prestano la dovuta attenzione, se si lasciano andare agli eccessi e se non parlano con i propri genitori. Perchè ciò che successo a Leah può succedere a chiunque altro. Ma è sufficiente saper scegliere. E dire di no.
