> > X Factor 2015, in semifinale eliminati i Moseek

X Factor 2015, in semifinale eliminati i Moseek

xfactorenrica

E' andata in onda ieri sera su Sky Uno la semifinale del talent show X Factor 2015 e, ad essere eliminati, sono stati un po' a sorpresa i Moseek, il gruppo della categoria del giudice Fedez. In finale andranno quindi i rimanenti quattro, e cioè di due over di Elio Giosada e Davide, Enrica (categ...

E’ andata in onda ieri sera su Sky Uno la semifinale del talent show X Factor 2015 e, ad essere eliminati, sono stati un po’ a sorpresa i Moseek, il gruppo della categoria del giudice Fedez.

In finale andranno quindi i rimanenti quattro, e cioè di due over di Elio Giosada e Davide, Enrica (categoria under donne di Skin) e gli Urban Strangers di Fedez, mentre Mika farà da spettatore.

Lorenzo Fragola ha aperto la puntata con un medley di successi e, subito dopo, è arrivato il momento più atteso, quello degli inediti.

I Moseek hanno presentanto il brano “Elliot”, scritto dalla loro front girl Elisa. Il pezzo è sembrato molto più commerciale di quanto ci si potesse aspettare. Non male, anche se molto incentrato sul refrain “my love you lost and won” e con qualche suono di tastiera un po’ vecchio.

Poi è salito sul palco Giosada, che ha cantato “Il rimpianto di te” da lui composto con l’aiuto dell’eccezionale paroliere Pacifico. Canzone più classica, l’unica in italiano e basata su una struttura piuttosto tradizionale. L’arrangiamento, però, è pazzesco, tale da riuscire a trasformare un brano semplice in qualcosa di davvero notevole, da ogni punto di vista. L’interpretazione di Giosada è stata ottima: lineare, pulita e sincera. Bravissimo.

Enrica ha cantato il brano “I found you”, composto per lei da Skin. Non granché, ad un primo ascolto (però serve approfondire), ma notevolissimo dal punto di vista dell’impegno vocale e dell’intensità. La ragazza non ha tradito le aspettative, mettendoci la solita grinta. Molte le incertezze vocali, ma il brano, dal punto di vista tecnico, è davvero difficile. L’impressione è che Enrica sia un talento ancora un po’ acerbo, ma forse è la concorrente con le maggiori potenzialità.

A quel punto è arrivato il turno degli Urban Strangers. Inutile dire che era il momento più atteso della puntata. Il duo ha presentato il brano originale “Runaway”, rispettando i pronostici e, anzi, sorprendendo con un arrangiamento molto lontano dalle atmosfere acustiche di partenza (attenzione, però, perché può darsi che, per quanto si tratti di un registro molto vincolante, sia quello più amato dal pubblico). In ogni caso, c’è poco da dire: gli Urban Strangers fanno musica, mischiando sinth al rap a ritornelli hip hop e parole intense. Non è detto che piacciano a tutti, ma, in questo momento, sono la cosa più cool del panorama musicale italiano.

Quando sembrava che la serata avesse raggiunto l’apice, è salito sul palco Davide, che ha cantato “Soul Trigger”, canzone scritta per lui da Luca Chiaravalli. All’inizio sembra un brano di impostazione rhythm and blues, ma poi rivela una struttura armonica molto più ricca e raffinata. Si sente il tocco del professionista, perché questa “Soul Trigger” è la canzone migliore della serata. Davide ci mette la massima professionalità, non sbagliando una nota e mettendoci anche un intermezzo rap azzeccato ed efficace, realizzando la sua migliore performance dall’inizio della competizione.

Dopo l’esibizione di un emozionatissimo Marco Mengoni, arriva il momento del primo rinvio al ballottaggio, che colpisce ancora una volta Enrica, alla quale, ormai è evidente, avere in programma una canzone di Rihanna porta sfortuna.

La seconda manche è stata molto scolastica per tutti, con la presentazione di successi radiofonici degli ultimi cinque o dieci anni.

Davide ha cantato “Can’t feel my face” di The Weeknd: forse è stato un po’ al limite sul registro alto (una tonalità più bassa non avrebbe guastato), ma se l’è cavata comunque bene, anche perché il pezzo è facile solo all’apparenza.

Gli Urban Strangers hanno invece presentato la loro versione di “Pompeii” dei Bastille: bravi, precisi, hanno tenuto il palco con una sicurezza collaudata. Ormai sono una certezza. Unica nota dolente del momento, Linus che si lancia in un “se io dovrei puntare su qualcuno punterei su di voi” che non avrebbero detto neppure i due giudici britannici.

Giosada ha cantato “Best day of my life” degli American Authors: anche lui è sembrato su una tonalità troppo alta, ma ne è venuto fuori abbastanza bene, soprattutto considerando che questo brano rasenta ormai l’inascoltabilità per eccesso di utilizzo.

I Moseek hanno chiuso la manche con “Lean On” di Major Lazer feat. Dj Snake e Mo: inizio da brividi, con la voce che sembra voler andare dove vuole lei, poi ci si assesta e si arriva fino alla fine senza troppi danni. La messa in scena (un po’ inutile) li ha però impegnati in attività che nulla avevano a che fare con l’esibizione.

Al momento della votazione, a finire al ballottaggio sono proprio i Moseek, che nella sfida finale cantano una versione di “Somebody to love” dei Jefferson Airplane che sui timpani produce lo stesso effetto di una forchetta strisciata su un piatto. Problemi tecnici o meno, la stanchezza dei tre ragazzi è sembrata evidente, e forse anche la loro sorpresa nel ritrovarsi in una situazione simile. Molto più a suo agio, più grintosa e combattiva è sembrata essere Enrica, alla fine premiata dal voto del pubblico, richiesto dopo il tilt.