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Acconto Imu 2023: come calcolarlo e quali sono le esenzioni?

Acconto Imu 2023: come calcolarlo e quali sono le esenzioni?

Alcune novità sono state introdotte, tra cui le esenzioni per gli immobili nelle zone colpite dall'alluvione.

Entro venerdì 16 giugno andrà saldato l’acconto della tassa comunale sulla casa, ma bisogna fare attenzione alle nuove regole del 2023. Ecco quali sono.

Si passa al metodo storico; l’importo minimo è di 12 euro

Dal metodo previsionale si passa a quello storico. L’acconto del 16 giugno dovrà, quindi, riportare la situazione del primo semestre (un periodo di almeno 15 giorni equivale a un mese intero).

L’Imu va versata anche sui terreni. Fanno eccezione quelli montani o collinari (individuati dalla vecchia circolare 9/1993) e tutti quelli posseduti e condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. Secondo le ultime dichiarazioni dei redditi, 6,4 milioni di contribuenti hanno redditi agrari, 18,9 milioni redditi da fabbricati.

Nel caso in cui una casa fosse stata acquistata a giugno, varrebbe la regola in vigore con la nuova Imu del 2020, che prevede il pagamento pari al mese di possesso. Non bisogna, inoltre, dimenticare che c’è sempre un importo minimo da pagare, fissato dalla legge a 12 euro. La cifra potrebbe, però, essere inferiore in alcuni comuni ed è su base annua (ovvero, se l’acconto fosse di 10 euro, se ne pagherebbero 20 interamente al saldo).

Se la delibera Imu è presente sul sito del proprio comune, ma non su quello del ministero delle Finanze, l’acconto va pagato secondo la delibera del 2022, ma si può considerare quella del 2023, se è più favorevole. L’unico sito con valore legale rimane, comunque, finanze.gov.it.

Quali sono le esenzioni e le riduzioni?

Fino al 20 novembre, sarà in vigore la sospensione dell’acconto per gli immobili delle zone alluvionate in Romagna, Marche e Toscana (l’elenco dei Comuni è allegato al decreto-legge 61/2023).

Le regole generali prevedono, inoltre, una riduzione del 50% dell’imponibile per “i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati” per il periodo in cui esiste tale condizione. Inagibilità e inabitabilità devono essere accertate dall’ufficio tecnico comunale, con perizia a carico del proprietario, oppure autocertificate da un tecnico abilitato.

Confermata anche l’esenzione di circa 19 milioni di abitazioni in cui “il soggetto passivo e i componenti del suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente“. Fanno eccezione le prime case di prestigio, ovvero quelle nelle categorie A/1, A/8 e A/9, che, secondo le ultime stime catastali, sono 69.398. Esentate anche le pertinenze, anche se solo una per categoria.

Una novità del 2023 riguarda, infine, gli immobili occupati abusivamente, esentati dall’Imu se è stata fatta denuncia o iniziata un’azione in sede penale.

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