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Alessia Pifferi, scoperta l'identità del padre di Diana: è un piccolo imprenditore di Ponte Lambro

Alessia Pifferi

Il padre della piccola Diana sarebbe un piccolo imprenditore di Ponte Lambro, che vive vicino alla casa in cui la bambina è stata abbandonata.

Scoperta l’identità del padre della piccola Diana. Si tratterebbe di un piccolo imprenditore di Ponte Lambro, che vive vicino alla casa in cui la bambina è stata abbandonata dalla madre.

Alessia Pifferi, scoperta l’identità del padre di Diana: è un piccolo imprenditore di Ponte Lambro

Il padre della piccola Diana è stato cercato ovunque, ma era lì, a pochi passi dalla casa dove è morta sua figlia a soli 18 mesi, abbandonata dalla madre per una settimana da sola. Si tratta di un piccolo imprenditore di Ponte Lambro, estrema periferia est di Milano. Prima della tragedia Alessia Pifferi voleva chiedergli di riconoscere la figlia, per ottenere l’assegno di mantenimento. Sarebbe un professionista abbastanza facoltoso, che per la donna si sarebbe trattato di un sostegno economico fondamentale, visto che aspirava ad avere una vita “da star della televisione” ma in realtà non aveva un lavoro e sopravviveva solo grazie ai soldi che le inviava la madre dalla Calabria.

Il padre della piccola Diana non è ignoto

Il padre di Diana non è ignoto come si era pensato all’inizio, quando Alessia Pifferi aveva dichiarato di non conoscerne l’identità. In realtà ha un nome e cognome e le dichiarazioni della donna sono l’enensima bugia, raccontata per proteggere quella nuova relazione con l’elettricista di Leffe, che lei ha definito “l’uomo giusto“. L’uomo, come aveva spiegato agli inquirenti, era venuto a conoscenza dell’esistenza di Diana solo quando è nata, nel bagno della sua abitazione nella Bergamasca. “Non mi aveva detto di essere incinta. Avevo ovviamente dei sospetti, per la pancia e per l’assenza del ciclo mestruale. Ma lei negava, negava di continuo” ha spiegato. La donna si trova nel carcere di San Vittore, con l’accusa di omicidio volontario, in attesa dell’esito dell’esame tossicologico che accerterà se nel biberon lasciato alla piccola ci fossero benzodiazepine.