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Calciatori no vax, in Serie A sarebbero in 20 senza il vaccino: chi sono

Calciatori no vax Serie A

In Seria A i calciatori no vax sarebbero una ventina e dal 15 ottobre dovranno sottoporsi al tampone ogni 48 ore.

Il mondo del calcio, così come ogni altro settore lavorativo, ha una propria percentuale di lavoratori, in questo caso calciatori, no vax. In Serie A, nello specifico, la percentuale di vaccinati è tra le più alte in Europa, il 98%, mentre la restante parte sarebbe costituita – secondo quanto rifetito da La Repubblica – da una ventina di calciatori e vari componenti dei team delle squadre. Ci sarebbero squadre interamente vaccinate e poi una compagine con ben 5 no vax al suo interno. 

Calciatori no vax in Serie A

Cosa succederà ai giocatori no vax a partire dal prossimo 15 ottobre, quando cioè il certificato vaccinale diventerà obbligatorio in tutto il paese per poter accedere nei luoghi di lavoro? A quanto si apprende da Repubblica, la commissione medica della Figc pubblicherà un nuovo protocollo che si allinearà con le normative nazionali e dunque chi non ha effettuato il vaccino dovrà sottoporsi ad un tampone ogni 48 ore per poter svolgere la propria attività. 

Seria, circa 20 i calciatori no vax

Andando un po’ a cercare di capire chi e perchè ha scelto di non vaccinarsi, possiamo basarci solo su quanto le società hanno deciso di voler comunicare all’esterno. Milan, Udinese e Sassuolo hanno scelto di non esprimersi sul tema, mentre società come il Genoa hanno venduto un giocatore che non voleva vaccinarsi e altre ancora hanno esteso la comunicazione dei dati anche alla Primavera e alla squadra femminile. Sono 7, al momento, le società che dichiarano di avere il 100% dei vaccinati. 

Calciatori no vax in Serie A, sarebbero 20

Stando sempre a quanto riferito da La Repubblica, la maggior parte dei calciatori non vaccinati sarebbe rappresentato da giocatori stranieri, in particolar modo da coloro che provengono dall’Africa e dal Nord Europa. In alcuni casi alla base del diniego vi sarebbero poi anche dei motivi religiosi.