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Maltempo Senigallia, i gestori degli stabilimenti: "Stagione rovinata"

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Una violenta tromba d'aria ha sorpreso la città provocando danni e disagi in spiaggia e nelle case.

Senigallia ancora sotto l’occhio del maltempo: la cittadina marchigiana è stata colpita nel tardo pomeriggio di venerdì 2 agosto da una fortissima tromba d’aria che ha causato numerosi danni su tutta la costa. Paura fra abitanti e turisti sorpresi dall’improvvisa tempesta.

Maltempo Senigallia, stagione estiva rovinata

Senigallia, ore 19.15. L’ora più bella della giornata, dove il sole comincia ad abbassarsi e le temperature a farsi più morbide. Non nella giornata di venerdì 2 agosto, dove il maltempo si è abbattuto improvvisamente cavalcando una violentissima tromba d’aria che in pochi minuti ha stravolto le spiagge e le strade della città. Panico tra i bagnanti, che hanno visto un’improvvisa nube violacea arrivare dal mare e riempire il cielo. Uno spettacolo terribile, fotografato e filmato da molti, che si è abbattuto con violenza inaudita sulle spiagge della riviera. Lettini, ombrelloni, pattini di salvataggio ribaltati e spezzati a metà: “S’è alzata improvvisamente tutta la sabbia, in un attimo tutto era bianco. Ci siamo riparati sotto il capanno come potevamo, davanti a noi si è scatenato l’inferno“.

Senigallia il giorno dopo

Notizie.it si è recato nella località costiera, negli stabilimenti più colpiti: “La chiamata della Capitaneria è arrivata intorno alle 19.15, dove tutto si è iniziato ad annuvolare. Alle 19.30 era tutto nero, poco dopo la tempesta: sono scappati tutti, chi ha potuto si è riparato sotto il capanno dello stabilimento, poi per il vento si è staccato un pezzo del tendone del bar che è caduto nel gazebo qua accanto. Fortunatamente non c’era nessuno…”. Le parole di Nunzio A., proprietario di uno stabilimento locale, che ci ha raccontato dell’alzataccia di stamattina alle 6 per sistemare tutto. Pulire e togliere rami e foglie sparse, sistemare i lettini e gli ombrelloni ribaltati… Il pattino di salvataggio dello stabilimento si è perso in acqua, riapparendo nella mattinata spezzato in due: tira ancora molto vento e il mare è mosso, se ce ne fosse bisogno sarebbe un problema. “Ho visto il mare arrivare fino alla terza fila… la terza! Tutto era sommerso. Questa è una stagione da cancellare, mai partita. Maggio, l’abbiamo perso. Giugno è stato quello che è, luglio lasciamo perdere: ha piovuto tutti i sabati e le domeniche quasi, tranne una.” Facciamo un giro per le spiagge e i bagnini hanno tutti la stessa faccia stanca, di chi ha lavorato più del solito nonostante sia ancora molto presto, con i danni ancora visibili ovunque. C’è chi asciuga e lava, chi raccatta carte e bottiglie volate e chi ancora raccoglie l’acqua.

Un fenomeno frequente

“Come succede… in poco tempo si passa dal sole ad una tromba d’aria. Una “specie” di tromba d’aria, un vento violentissimo. Il mare ieri è cresciuto verso la riva di 10 metri. I lettini sono stati inghiottiti e portati via dalla spiaggia. La torretta del bagnino capovolta insieme al moscone.” Questa volta è Raffaele N. a parlare, che questa mattina è arrivato intorno le 6 in spiaggia, con 15 gradi e giochi per bambini ribaltati. Al mio arrivo un altro bagnino, direttamente da 15 stabilimenti più lontani, è venuto a consegnarli un suo lettino, volato nella tempesta. Sbuffa e si passa le mani fra i capelli: “E’ la terza volta che questo tipo di perturbazione colpisce il litorale: c’è il triplo di lavoro da fare ed un conseguente calo di presenze registrato del 25%. C’è il danno, ed oltre quello la beffa“. Una stagione mai partita, che qualcuno sperava potesse decollare con il caldo registrato a fine giugno, ma che ormai si è arenata su se stessa, anche per via delle nuove normative stringenti imposte dal questore della città dopo i tragici eventi della notte del 7 dicembre della Lanterna Azzurra, dove sono morti 5 ragazzi e una madre. “C’è molto meno turismo, soprattutto dopo il fatto della Lanterna… Sono saltate tutte le serate estive per via di vecchie normative, non applicabili a locali aperti e che dovrebbero riguardare quelli al chiuso. Ma nessuno ora vuole avere rogne: le regole ci sono e tutti vogliono rispettarle”.

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Panico tra la gente

Chi è potuto scappare con motorini o macchine è sparito prima che il nubifragio s’abbattesse sulla città di Senigallia, i meno fortunati con biciclette o a piedi si sono riparati come potevano. Coloro che hanno sfidato il tempo hanno preso acqua e vento, qualcuno si è anche ribaltato sulla pista ciclabile della città non riportando però danni fisici. Scoperchiati numerosi tetti e registrato lo sradicamento di un grosso albero in via Umberto Giordano crollato all’interno di un’abitazione privata – immediato l’intervento dei vigili del fuoco. “Sono scappata coi bambini verso casa, subito. A casa mia, vicino la spiaggia, ha fatto danni pazzeschi: il vento ha scaraventato tutto il giardino per aria. Tutto.”, dice Anna C., che si trovava in spiaggia al momento della tromba d’aria. “Non riuscivamo ad aprire la porta di casa per via del vento!”. Gli chiediamo, da turista ormai fissa a Senigallia, come valuta la stagione estiva della città. Scuote la testa e fa spallucce: “Ah, c’è molta meno gente e si vede. Ma… è per il tempo credo. Con le previsioni che non sbagliano più ormai la gente non si muove, resta a casa o va altrove. Non si capisce più nulla. Lo scorso anno qua si montava una fila in più d’ombrelloni la domenica e non bastavano i posti. Oggi è sabato, fai la conta delle persone”.

Intervento tempestivo

Notizie.it è andato a toccare con mano la situazione nelle prime ore della giornata di sabato 3 agosto. Ancora una volta la popolazione di Senigallia e i gestori degli stabilimenti hanno dato prova di grande tenacia. Lo scenario di questa mattina, a poche ore dalla tempesta, è apparso incredibile: sistemazioni lampo nell’arco di una sola notte, con le spiagge che sono apparse pulite ed in ordine, pronte per il weekend. Tante le mani giunte in soccorso per rimettere la situazione in sesto, giusto qualche ombrellone ancora in giro o qualche lettino da asciugare. Uno spirito, quello della popolazione marchigiana, inflessibile, nonostante sembri che remino contro tempo e fatalità in quello che dovrebbe essere il periodo più prospero per la località marittima.

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