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Coronavirus, medico sulla Fase 2: "Rischio contagio nelle famiglie"

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In diretta a Pomeriggio 5, il medico di famiglia Paola Pedrini ha lanciato l'allarme per i possibili contagi interfamigliari nel corso della Fase 2.

Mentre si fa sempre più vicino il giorno il cui finalmente anche in Italia inizierà la cosiddetta Fase 2, in ritardo rispetto alla media dei paesi europei, aumentano le preoccupazioni in merito a una possibile recrudescenza del rischio contagio da coronavirus, soprattutto all’interno degli ambienti famigliari. Nello spiegare ciò, la dottoressa Paola Pedrini ha infatti dichiarato a Pomeriggio 5 come dovrà essere posta massima attenzione soprattutto al contatto tra bambini e nonni.

Coronavirus, il rischio contagio nelle famiglie

Durante la puntata di Pomeriggio 5 andata in onda nella giornata del 16 aprile la dottoressa Pedrini, medico di famiglia a Trescore Balneario in provincia di Bergamo, ha affermato: “Abbiamo il problema che interi nuclei famigliari si possono ammalare. Se un componente si ammala, in pochi giorni si ammalano gli altri”.

Parlando poi in merito all’inizio della Fase 2, la dottoressa ha illustrato il rischio che i bambini possono rappresentare nei confronti delle persone più anziane, notoriamente più fragili e sensibili al coronavirus: Anche i bambini possono essere colpiti da Covid, in genere forme più lievi. Ma sono comunque contagiosi. Quando ci sarà la fase due e si tornerà a lavoro, bisogna stare attenti a lasciare i bambini ai nonni, perché i piccoli possono contagiarli”. Nella società italiana il supporto degli anziani alla vita famigliare si rivela spesso fondamentale, con numerosi nonni che si occupano dei propri nipoti, ed è proprio per questo che sarebbe bene tutelarli dal rischio di contagio.

I dubbi sul tempo di incubazione

In conclusione al suo intervento, il medico ha infine messo in guardia i telespettatori sul periodo di incubazione della malattia, che può variare sensibilmente da persona a persona. La dottoressa ha infatti spiegato:Non c’è una regola precisa sulla durata della contagiosità. Spesso i 14 giorni non sono sufficienti, l’unico modo per sapere se si è contagiosi è fare due tamponi a distanza di 24 ore”.