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Coronavirus, a Roma 18 contagi al funerale: è nuovo cluster familiare

Coronavirus, a Roma 18 contagiati al funerale

18 contagi di coronavirus in seguito a un funerale: succede a Roma, ma la famiglia ha un'altra versione dei fatti.

Durante un funerale a Roma si è creato un nuovo cluster di contagi: 18 positivi al coronavirus su 24 partecipanti. Sono tutti parenti e appartengono a quattro nuclei familiari che abitano a stretto contatto nella periferia della Capitale. Il momento del contagio potrebbe essere il funerale del componente più anziano, tenutosi il 6 maggio. Ma la famiglia nega.

Coronavirus, a Roma 18 contagiati al funerale

Nella zona nord di Roma è stato individuato un nuovo cluster familiare in seguito a un funerale: 18 contagi su 24 partecipanti, tutti positivi al coronavirus. Secondo uno studio effettuato dal biologo americano Erin Bromage, i funerali sono uno dei luoghi dove la trasmissione del coronavirus è più frequente. I contagiati fanno parte di quattro nuclei familiari collegati tra loro e adesso si trovano in isolamento, sotto la sorveglianza dell’Asl competente. I familiari potrebbero essersi contagiati prima dal nonno, deceduto per coronavirus, e poi al funerale, dove la vicinanza, gli abbracci e le strette di mano hanno fatto da veicolo per il virus. L’altra ipotesi è che ai funerali abbia partecipato una persona positiva asintomatica.

La famiglia, però, non è della stessa opinione. Il funerale non c’entra niente, non siamo degli irresponsabili che si abbracciano e si baciano e non capiamo perché la Regione Lazio abbia dato questa informazione”, dichiara uno dei componenti della famiglia a Il Messaggero. Queste famiglia vivono a stretto contatto tra di loro in quattro villette adiacenti in un unico comprensorio. Inoltre qualcuno in queste ultime settimane è comunque andato al lavoro. Secondo la famiglia, queste sono le cause del possibile contagio tra di loro, non il presunto comportamento irresponsabile al funerale additatogli dalla Regione.

“Il funerale c’è stato il 6 maggio e non è vero che ci siamo contagiati in quell’occasione – aggiunge uno dei figli. – Non ci siamo abbracciati né baciati, non ci siamo neanche dati la mano e abbiamo rispettato tutte le misure di sicurezza. Noi pensiamo che sia andata in maniera diversa, anche se non è che possiamo avere certezze. Certo qualcuno di noi ha continuato a lavorare durante il lockdown e magari si è preso il virus in quei giorni. Poi è chiaro che qui si vive tutti insieme, siamo una grande famiglia ed era praticamente inevitabile che una volta che uno di noi se lo fosse preso finissimo tutti contagiati.”