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Coronavirus, allarme dell'Ats: "Tornerà a circolare sui treni e a scuola"

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"Il virus tornerà a correre sui treni e a scuola", dice Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell'Ats di Milano. Preoccupa l'aumento dei contagi.

In Italia aumentano i casi di coronavirus. Preoccupa la situazione in Sicilia, la Regione con l’indice di contagio più elevato. Resta massima l’allerta per i numerosi sbarchi di migranti, molti dei quali risultati positivi al Covid-19. Preoccupazione anche per i focolai individuati finora lungo la nostra Penisola, con una crescita di postivi nel Mantovano. Nonostante il dottor Galli abbia rassicurato sull’emergenza focolai da coronavirus, il direttore dell’Ats di Milano mette in guardia sulla possibile ripartenza del virus: “Tornerà a correre sui treni e a scuola”.

Coronavirus, allarme Ats per treni e scuola

Accortezza e attenzione devono rimanere alte. Lo conferma il direttore dell’Ats di Milano. In merito alla risalita della curva epidemica in Italia, ha dichiarato:Non si deve prendere sotto gamba la situazione attuale. Esempi esteri ci indicano che la ripresa ordinaria dei trasporti e la riapertura delle scuole possono essere un modo, per il virus, di ricominciare la sua corsa”.

Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell’Ats di Milano e membro della cabina di monitoraggio che ogni settimana analizza l’andamento del Covid-19 in Italia, ha aggiunto: “La ripresa completa del trasporto pubblico, con l’occupazione dei mezzi al 100%, rischia di essere un azzardo”. A tal proposito, infatti, ha precisato: “Capisco che è necessario ripartire, soprattutto in vista del rientro a scuola. Ma una mediazione è possibile, tra il 50% e il 100% di cui si discute in questi giorni”.

Quindi ha aggiunto: “Sulla base dei dati del Mantovano, è presumibile attendere per la prossima settimana un rialzo dei numeri lombardi. Questo perché il virus si trasmette ancora. “Dei sacrifici sono necessari”, ha ribadito. E ancora: “Penso, per esempio, a feste, battesimi, matrimoni. Si sono ampiamente dimostrate delle occasioni nelle quali il contagio può avvenire con facilità. Capisco il sacrificio, ma sono occasioni voluttuarie, alle quali oggi si può rinunciare. Certo, sul fronte delle scuole da riaprire e dei trasporti da riorganizzare, la situazione è invece più complessa, soprattutto in vista della ripresa autunnale”.

“È vero che in metropolitana o in treno la permanenza è mediamente più breve di quella in altri contesti. Ma il rischio c’è comunque. Il virus ha dimostrato di essersi fermato quando lo abbiamo fatto anche noi, con il lockdown. Non a caso adesso assistiamo, soprattutto a livello italiano, a una ripresa dei contagi legata agli spostamenti. Per questo sul fronte dei mezzi sono necessari delle soluzioni puntuali, piani elaborati da ingegneri dei trasporti. Penso, per esempio, a scaglionare gli orari e regolare gli ingressi contingentandoli. Di fatto, i trasporti sono un punto di aggregazione critico, va fatto uno sforzo”, è la considerazione del direttore dell’Ats di Milano.

Sulle scuole, invece, ha dichiarato: “Prima del lockdown è stato calcolato che con le scuole aperte, per bambini e ragazzi fino a 18 anni, viaggiava il 40% delle interazioni che consentono al virus di muoversi. Con la chiusura e la didattica a distanza, quindi, si sono quasi dimezzate le occasioni. La socialità per bambini e ragazzi è importante, soprattutto per i più piccoli non può essere cancellata. Ma per i più grandi sarebbe più prudente mantenere una parte delle lezioni a distanza. Per ridurre gli spostamenti e, quindi, i contagi”.