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Febbre del Nilo, morto un uomo a Cremona: è la prima vittima italiana

Febbre del Nilo

Il primo paziente morto in Italia con Febbre del Nilo è un uomo di 80 anni: era ricoverato a Cremona in terapia intensiva.

Un uomo di 80 anni è morto a Cremona dopo aver contatto la Febbre del Nilo, un virus che si trasmette attraverso le comuni zanzare e i cui sintomi, simili all’influenza, possono causare nei casi più gravi una degenerazione del sistema pneumologico dell’organismo: si tratta della prima vittima in Italia nel 2020.

Morto uomo con Febbre del Nilo

A confermare la notizia è stato il primario del reparto di Pneumologia dell’ospedale Maggiore di Cremona Giancarlo Bosio. Costui ha spiegato che l’ottantenne era ricoverato in terapia intensiva dove negli ultimi giorni era stato raggiunto da un altro paziente di 70 anni le cui condizioni sono in via di miglioramento. Da quel reparto i medici lo hanno trasferito in Pneumologia dove stanno studiando il percorso riabilitativo. Per il momento questi sono gli unici due casi registrati nella zona mentre nel lodigiano l’infezione conta già 13 contagiati.

L’azienda territoriale di Milano, che è di competenza anche nella provincia di Lodi, aveva aggiunto che al 19 agosto nove di loro si trovavano ricoverati in ospedale. Una donna, precedentemente ospedalizzata, era migliorata a tal punto da essere dimessa mentre gli altri tre soggetti infetti non hanno avuto complicanze e si trovavano a casa.

Un caso di West Nile, altro nome con cui è nota la Febbre del Nilo, si è poi verificato nel Pavese. Bosio ha concluso che questa infezione non ha alcun legame con il coronavirus se non che anche per quella non c’è ancora una cura. Ha infine aggiunto che si tratta di un virus che normalmente non crea problemi ma che in un caso si 150 causa malattie neurologiche.