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Bimbo ucciso a Cardito, tribunale chiede ergastolo per madre e patrigno

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Il Tribunale di Napoli Nord ha chiesto l'ergastolo con 18 mesi di isolamento per il patrigno e la madre del bambino ucciso a Cardito nel gennaio 2019.

È stato chiesto il massimo della pena per la madre e il patrigno del piccolo Giuseppe Dorice, il bambino di sette anni ucciso a Cardito lo scorso 27 gennaio 2019. Il bimbo era infatti stato selvaggiamente picchiato fino alla morte dal patrigno 25enne Tony Essobti Badre, mentre la madre Valentina Casa non aveva né cercato di impedire che il figlio venisse ucciso né allertato i soccorsi una volta che le condizioni del piccolo Giuseppe erano apparse disperate.

Bambino ucciso a Cardito, chiesto l’ergastolo

Tramite i sostituti procuratori Paola Izzo e Fabio Sozio, la terza Corte d’Assise del Tribunale di Napoli Nord ha infatti chiesto l’ergastolo con 18 mesi di isolamento per Badre e la compagna Casa, per la morte di Giuseppe Dorice. Le accuse nei confronti del patrigno sono quelle di omicidio, tentato omicidio nei confronti della sorellina del bambino, nonché maltrattamenti aggravati dalla crudeltà, dai futili motivi, dalla minorata difesa e dall’abuso delle relazioni domestiche.

La madre Valentina Casa risponde invece a tutti i capi d’accusa del compagno ma sotto il profilo omissivo, dato che secondo le indagini non aveva mai fatto in modo di contrastare i comportamenti di Tony Essobti Badre nonostante fosse pienamente a conoscenza delle violenze perpetrate ai danni dei figli. La sera della morte di Giuseppe inoltre non aveva fatto nulla per impedire che il piccolo venisse ucciso, evitando persino di chiamare i soccorsi.

Le violenze su Giuseppe Dorice e sulla sorellina erano talmente evidenti da essere state notate anche da persone vicine alla famiglia, come i vicini di casa e le stesse maestre della scuola frequentata dai due bambini, ma nonostante tutto ciò nessuno aveva mai allertato le forze dell’ordine.