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I messaggi di addio dei pazienti con Covid sulla settimana enigmistica

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I medici di diversi ospedali hanno trovato sulla settimana enigmistica alcuni messaggi di addio scritti dai pazienti gravi con Covid.

Come è ormai da mesi, i pazienti ricoverati con coronavirus vivono un doppio dramma, quello di aver contratto la malattia e non saperne il decorso e quello di non poter incontrare i propri cari: così in molti affidano i loro messaggi, spesso di addio, alle riviste o alla settimana enigmistica.

Messaggi dei pazienti sulla settimana enigmistica

Scusatemi figli miei ma voglio morire, mamma“. “Non voglio impazzire, fatemi addormentare senza risvegliarmi“. Sono di questo tenore le parole scritte da alcuni pazienti durante il loro ricovero ospedaliero. Messaggi che testimoniano una solitudine drammatica e una difficoltà nella difficoltà e che spesso sono gli ultimi ricevuti dai familiari. L’autrice del secondo per esempio, una settantenne che non rispondeva all’ossigenoterapia né ai farmaci, è morta poche ore dopo averlo scritto.

Chi ha ancora la forza di combattere pur in condizioni gravi cerca poi in tutti i modi conforto nei medici e nelle videochiamate con i parenti. Alcuni ospedali hanno appositamente inserito delle figure per mediare la comunicazione e fare in modo che i malati possano vedere e sentire i loro cari. Una di queste è per esempio la psicologa Francesca Alfonsi, che dall’inizio dell’emergenza ha avuto a che fare con 300 casi, alcuni dei quali deceduti.

Tra questi quello di un paziente di 50 anni che, spaventato dall’intubazione, è riuscito a tranquillizzarsi grazie al messaggio della figlia: “Papà non puoi mollare adesso, io mi devo ancora sposare e devi portarmi tu all’altare. Fatti intubare, fallo per noi, non puoi negarti questa possibilità“. Una possibilità che permette di dare continuità al quotidiano anche in una situazione di estremo dramma. L’unico appiglio a cui appendersi per dimenticarsi per qualche istante della realtà di privazione.